Genova – E’ morto dopo ore di sofferenze inutili il giovane capriolo ritrovato ferito all’interno della villa dell’Archistar Renzo Piano a Vesima, nell’estremo ponente genovese. L’animale, caduto nella fossa dell’ascensore a cremagliera che conduce alla villa, è stato soccorso dai pompieri che poi non sarebbero riusciti a trovare un ente o un veterinario disponibile a prestare soccorso in modo tempestivo e determinante.
Dopo decine di chiamate ad enti e uffici vari, nessuno è stato in grado di identificare qualcuno in grado di prendersi cura immediata dell’animale che è spirato tra atroci sofferenze senza ricevere alcun aiuto medico.
Gli unici abilitati al soccorso, infatti, sono le ex guardie provinciali, oggi passate sotto la direzione della Regione Liguria ma i due agenti oggi erano impegnati su un fronte diverso per una segnalazione di trappole illegali in un bosco.

“La scellerata riforma Delrio, che ha portato alla soppressione dei servizi essenziali svolti dalle Province, tra cui il presidio dell’entroterra e il controllo della fauna selvatica – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai – continua a produrre effetti deleteri, che sfociano in episodi, che non possono che scuotere l’opinione pubblica. La morte del capriolo, verificatasi oggi a Vesima, dopo una lunga agonia dell’animale, è il risultato delle politiche governative che hanno del tutto abbandonato le nostre vallate, svuotato le casse e tolto competenze per svolgere attività essenziali di presidio del territorio. Regione Liguria, nonostante le carenze croniche di organico e di bilancio, visti i sempre più risicati trasferimenti centrali, è impegnata in azioni per la salvaguardia e tutela del nostro patrimonio faunistico e naturale. In questo senso, la Giunta regionale ha definito le linee guida e i criteri per la realizzazione dei corsi di formazione per il personale addetto al soccorso e al recupero della fauna selvatica omeoterma ferita o in difficoltà. Inoltre, abbiamo cofinanziato la realizzazione del Cras di Campomorone e quello di prossima realizzazione nello spezzino”.

“Il recupero della fauna selvatica è un fenomeno molto sentito – continua l’assessore Mai – che conta una casistica, purtroppo, molto frequente e che riguarda spesso caprioli, daini e cinghiali. I corsi, che partiranno a breve, consentiranno di formare nuovi volontari che possano svolgere le attività con l’obiettivo di tutelare il patrimonio faunistico ligure e nel contempo preservare la pubblica sicurezza. Episodi come quello di questa mattina non sono tollerabili: auspico – conclude – che il prossimo esecutivo possa finalmente ridare la dignità, negata dagli ultimi governi, al nostro entroterra, tutelando le imprese agricole e i residenti, in un’ottica di giusto equilibrio ambientale e faunistico, attraverso l’istituzione di un ministero ad hoc per Montagna e vallate”.

(foto Archivio)