Roma – La crisi politica esplode in tutta la sua forza dopo la decisione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di porre il veto sul nome di Paolo Savona per l’incarico di Ministro dell’Economia del nascente Governo Conte, sostenuto da Lega Nord e Movimento 5 Stelle.
Il premier incaricato, Giuseppe Conte, ha infatti rimesso il mandato esplorativo con una comunicazione ufficiale trasmessa in diretta sui principali TG nazionali.
In sostanza Conte rinuncia all’incarico perché non è stato possibile formare il Governo con i “nomi” scelti dalla coalizione che avrebbe dovuto sostenerlo.
In particolare la Lega Nord è stata irremovibile sulla possibilità di affidare l’incarico del Ministero chiave ad un altro esponente politico.
Subito dopo Conte, anche il presidente della Repubblica Mattarella ha parlato in conferenza stampa riassumendo i passaggi critici che hanno portato alla crisi senza precedenti nella storia della Repubblica.
Mattarella sarebbe preoccupato per le possibili reazioni dell’Unione Europea alla nomina di un ministro dichiaratamente anti-europeista e ha paventato rischi non meglio precisati per investitori e Banche ma anche “per i mutui degli italiani”.
Rischi che lo hanno portato a porre il veto sul nome di Paolo Savona al ministero chiave dell’Economia.
Ora si torna a parlare di un Governo tecnico o di nuove elezioni e torna a circolare il nome di Cottarella per l’incarico esplorativo.