Portovenere (La Spezia) – E’ ancora emergenza, al largo dell’isola Palmaria, per lo yacht affondato ieri dopo che un incendio è divampato a bordo per cause ancora da accertare. Il relitto è affondato e giace ad una profondità di una ventina di metri e dallo scafo fuoriescono tracce di idrocarburi e di oli che stanno inquinando il mare nella zona.
Una vera e propria emergenza ambientale che ha fatto scattare un piano di bonifica con due mezzi appositamente creati, in arrivo da Genova e da La Spezia.
Alcune imbarcazioni di passaggio hanno riferito di tracce oleose che salgono dal fondale e “colorano” il tratto di mare dove è avvenuto l’incidente.
Intanto proseguono le indagini per ricostruire quanto avvenuto a bordo. L’imbarcazione ha preso fuoco velocemente e i passeggeri sono riusciti a mettersi in salvo appena in tempo, salendo su un gommoncino usato come tender.
Sul posto sono accorsi i mezzi dei vigili del fuoco e della Capitaneria di Porto ma le operazioni di spegnimento si sono concluse con l’affondamento dello yacht in un tratto di mare piuttosto “delicato”.

Il proprietario della barca è già stato diffidato ad approntare al più presto un intervento di recupero e dovrà sostenere il risarcimento dei danni ambientali.