Genova non è stata inserita tra le 11 città italiane dove si sperimenterà il “taser” la pistola in grado di emettere scariche elettriche che possono stordire. La notizia dell’esclusione delude chi aveva sperato che il capoluogo ligure venisse scelto per la sperimentazione dopo i tragici fatti di Sestri Ponente, dove un ragazzo di origini ecuadoriane, Jefferson Tomalà, è stato ucciso a colpi di pistola da un agente di polizia che cercava di aiutare un collega accoltellato dal giovane.

Nei giorni successivi alla tragedia, infatti il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, aveva fatto visita agli agenti di polizia rimasti feriti nel tentativo di TSO e, uscendo, aveva annunciato l’avvio della sperimentazione del taser.

Un annuncio che aveva fatto pensare che proprio Genova sarebbe stata prescelta per far parte del periodo di prova per l’introduzione del nuovo tipo di armamento, in grado di mettere ko una persona ma senza ucciderla.

Secondo le prime informazioni, però, i taser verranno usati a Torino, Milano, Napoli, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi ma non a Genova.

Trenta le pistole elettriche acquistate in questa prima fase. Più o meno ogni città inserita nella sperimentazione ne riceverà 2 o 3.
Ad usarle saranno agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
Le armi sono in grado di emettere una potentissima scarica elettrica, in grado di paralizzare una persona senza ucciderla.

Se l’apparecchio fosse stato nella dotazione degli agenti entrati nella stanza di Jefferson Tomalà, il ragazzo, quasi certamente, sarebbe ancora vivo.