treni

Genova – Rivedere subito il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione per il trasporto in Liguria. A chiederlo il Movimento 5 Stelle in Regione che, attraverso i portavoce Alice Salvatore e Marco De Ferrari chiedono subito l’avvio di un tavolo di lavoro tra Comune, Città Metropolitana, Regione e Trenitalia per concordare una linea di lavoro con obiettivo il benessere e la qualità della vita dei pendolari.

“Se non si interverrà per tempo – spiegano – da gennaio 2019 Genova rischia di perdere per sempre la tariffazione integrata treno più bus, come ha affermato l’ad Beltrami di Amt in Commissione comunale l’altro ieri, da cui è emerso anche che, ad oggi, non è stata avviata alcuna pratica per l’affidamento in house dell’azienda di trasporti genovese”.

“In più – sempre secondo i rappresentanti del M5S – i nuovi trenini Jazz, come i gemellini Pop, risultano molto meno capienti dei treni che andranno a sostituire (circa 300 posti ciascuno, contro i 600 di un Vivalto e i 500 di un treno tradizionale a vagoni componibili).
A fine contratto questi due modelli di treno, rappresenteranno più di 1/3 del parco mezzi circolante in Liguria. Una situazione non all’altezza del forte investimento richiesto e dei sacrifici imposti sui pendolari dallo stesso CdS”.

Per tutte queste ragioni – secondo il Movimento 5 Stelle -è necessario rimettere in discussione l’intero impianto del Contratto di servizio, oltretutto già contestato a più riprese in sede legale, sostituendolo con un contratto ponte di prova per il solo 2019 con lo scopo di:
1) salvaguardare la tariffazione integrata (ampliandola all’intera Città Metropolitana)
2) aumentare in modo adeguato il chilometraggio totale a disposizione.
3) applicare parametri concretamente misurabili, compresa la questione economica.
Altrimenti rischiamo di ritrovarci nei prossimi anni con viaggi ancora più scomodi e treni sottodimensionati rispetto alle reali necessità dei pendolari.