Genova – Neo cacciatori esentati dal pagamento del tesserino e delle tasse regionali per “incentivare la caccia” e il  Movimento 5 Stelle insorge e parla di “regalo alla lobby della caccia”.
Da oggi è legge la norma che esenta la tassa venatoria ai neo cacciatori per tutto il primo anno, con l’obiettivo di incrementarne il numero. Per il Movimento 5 Stelle si tratta di un provvedimento che aumenta la pressione venatoria su una fauna selvatica già in gravissima sofferenza, in particolare quella migratoria, per mutamenti di habitat, siccità filo conduttore del biennio 2016-2017, inquinamento, cambiamenti climatici e bracconaggio dilagante.

“Siamo di fronte a una legge che ha visto il voto contrario del solo MoVimento 5 Stelle – spiegano i portavoce in Regione – Una norma che contrasta palesemente con l’articolo 23, comma 2, della legge nazionale 157/1992, la quale fissa il minimo richiedibile alla metà della tassa di concessione governativa, pari a 168 euro: quindi non meno di 84 euro. Due mesi fa esatti, nell’unica audizione in Commissione III, da noi richiesta e ottenuta il 31 maggio scorso, sedici diverse associazioni ambientaliste con un coro unanime hanno definito illegittimo questo provvedimento. Ci uniamo alla voce delle associazioni, che sottolineano anche come la pressione venatoria non solo non dovrebbe aumentare ma, anzi, dovrebbe diminuire, tanto nel numero dei cacciatori quanto nel tempo di esposizione sul nostro territorio”.

“La stessa Birdlife International – spiegano al Movimento 5 Stelle – ha recentemente confermato la strage in atto degli uccelli migratori europei, di cui l’Italia e l’area del Mediterraneo sono tristemente capofila. Nel solo nostro paese, si valuta che muoiano, per il solo bracconaggio, fra i 3 e gli 8 milioni di uccelli ogni anno. Insomma, dopo tre anni di Giunta Toti, il vero Far west è molto più vicino di quanto possiamo immaginare. Si trova sopra le nostre teste, con milioni di uccelli migratori uccisi ogni anno e a pagarne il prezzo più alto è tutta la fauna selvatica, in particolare quella migratoria che, per la legge nazionale, resta nel suo complesso patrimonio indisponibile dello Stato e deve essere tutelata nell’interesse della comunità nazionale e internazionale”.