Genova – Nuovo appuntamento a Roma, lunedì, alle 13, al Mise, per il futuro sempre più complesso dell’Ilva e dei suoi 14mila dipendenti. Il tavolo aperto con sindacati, proprietà e rappresentanti del governo potrebbe, però, non essere “decisivo”. Almeno questo è il timore della Fiom Cgil di Genova che, attraverso il suo segretario Bruno Manganaro, esprime alcune perplessità.

“Vista la distanza tra le parti e in attesa che l’avvocatura dello Stato deliberi la validità o meno della gara vinta da Mittal – ha dichiarato Manganaro – il tavolo di lunedì rischia di essere un tavolo ‘balneare’”.

“Fino ad oggi il ministro ha convocato tavoli per far vedere che il Mise è un palazzo di vetro ma senza proporre soluzioni. Non vorremmo lunedì trovarci nella solita situazione. In ogni caso come Fiom ribadiremo che per noi devono essere assunti tutti e 14 mila gli attuali dipendenti e io chiederò nello specifico un tavolo per Genova”.

Per la Fiom non è sufficiente che il governo agisca da facilitatore nel confronto tra azienda e sindacati: “La pozione dell’azienda è chiara e così la nostra – spiega il segretario della Fiom – a questo punto è un problema del governo trovare una soluzione sull’occupazione. Inoltre, qualunque sarà la decisione rispetto a Taranto, a Genova c’è l’accordo di programma e sia il Governo sia l’azienda devono sapere che se non hanno intenzione di rispettarlo ci troveranno pronti a lottare per difenderlo”.