Genova – Ancora sequestri di documenti e comunicazioni tra Autostrade e Ministero dei Trasporti e grande attenzione al contenuto delle conversazioni telefoniche, specialmente via chat, sms ed email dei tecnici di Autostrade e del Provveditorato alle opere pubbliche del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta nei minuti che hanno seguito il crollo di ponte Morandi. Le indagini sulla tragedia costata la vita a 43 persone procede inesorabile con l’analisi dell’enorme mole di documentazione sequestrata in molti uffici e l’analisi del traffico telefonico e informatico che è seguito al cedimento del viadotto autostradale. Gli inquirenti desiderano verificare quale fosse il contenuto ed il tono delle conversazioni.

Tra il materiale sequestrato ci sarebbero altre lettere che Autotrade avrebbe inviato al ministero dei trasporti per evidenziare le problematiche del ponte e sollecitare l’iter di approvazione del progetto per i lavori di “rinforzo del ponte”. La prima missiva era datata 28 febbraio 2018 ed è stata pubblicata dal settimanale Espresso per evidenziare il fatto che la situazione di pericolo poteva essere ben chiara. Tesi però smentita dalla società Autostrade.