Genova – Il Tribunale del Riesame di Genova, chiamato a pronunciarsi sul maxi sequestro di 49 milioni di euro alla Lega, ha rinviato la decisione in merito.

Il giudizio potrebbe portare il partito, guidato oggi dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, alla restituzione del denaro, frutto di contributi pubblici arrivati in maniera indebita nelle casse del Carroccio durante il periodo Bossi-Belsito.

La sentenza da parte dei giudici potrebbe arrivare domani, intanto gli avvocati del Carroccio tentano una difesa presentando un dossier dettagliato dove viene spiegata la provenienza del denaro incamerato nell’ultimo anno sottolineando le differenze con il passato.

Al termine dell’udienza di questa mattina, Giovanni Ponti, uno dei legali della Lega, ha spiegato: “Abbiamo depositato una consulenza tecnica con la quale si dimostra che i soldi attualmente in cassa sono tutti contributi degli eletti, donazioni degli elettori e del 2 per mille delle dichiarazioni dei redditi. Sono somme non solo lecite, ma che hanno una finalità costituzionale in quanto consentono al partito di svolgere le proprie attività e perseguire le finalità democratiche del Paese. Dire che sono profitto del reato è un non senso giuridico, ci rimettiamo alla decisione del tribunale“.