Genova – La Qui! Group dell’imprenditore Gregorio Fogliani è stata dichiarata fallita. Il provvedimento è stato preso oggi dal tribunale fallimentare di Genova che ha accolto una richiesta presentata tempo fa dalla Procura e, di fatto, mette una pietra tombale ad una delicatissima vicenda che però potrebbe avere altri pesanti riflessi, specie sui piccoli creditori, come Bar e Ristoranti che non potrebbero avere difficoltà insuperabili per recuperare lo “scoperto” con l’azienda che, da tempo, attraversava difficoltà economiche e tardava il saldo delle fatture.

Decine di piccole e medie attività che dovranno mettere a bilancio come perdite le somme anticipate per continuare ad accettare i ticket che rappresentano ormai una cospicua parte degli incassi.

La diffusione dei ticker restaurant è molto capillare e il fatto che li utilizzi anche la pubblica amministrazione rende commercialmente rischioso non accettarli visto che i clienti si spostano nei locali dove il pagamento viene accettato.

L’azienda avrebbe accumulato, secondo le notizie diffuse dai Media nelle scorse settimane, uno “rosso” per diversi milioni di euro e stava cercando di ottenere il commissariamento che avrebbe consentito ai creditori di sperare ancora nel recupero, anche parziale, dei crediti.

Ora, con il fallimento, il recupero diventa veramente difficile e molti piccoli imprenditori rischiano il collasso in un momento di enorme crisi. Difficile calcolare ora le ripercussioni che ci saranno nelle prossime settimane su tanti piccoli commercianti.

«La notizia del fallimento di Qui! Group è l’epilogo peggiore per la vicenda dell’azienda genovese – spiega Andrea Dameri, direttore Confesercenti – soprattutto per i lavoratori e, ovviamente, per le aziende creditrici. È chiaro che l’accoglimento della tesi della procura apre scenari che vanno ben al di là della mera insolvenza. Come Fiepet Confesercenti garantiremo assistenza a tutti coloro i quali decideranno di presentare insinuazione al passivo per cercare di recuperare qualcosa.
«A questo punto si fa ancora più pressante la necessità di apertura di un tavolo di crisi al Ministero, come richiesto negli scorsi giorni dalla Fiepet nazionale per tutelare lavoratori e microimprese creditrici. Altrettanto fondamentale diventa, però, cogliere l’occasione per mettere mano alla normativa dei buoni pasto al fine di evitare il ripetersi di situazioni del genere e di proseguire nel progressivo strangolamento di bar, ristoranti ed esercizi alimentari da parte del sistema. Il rapporto aperto con in parlamentari liguri, finita l’emergenza dell’assistenza delle imprese per Ponte Morandi, deve ripartire per presentare quanto prima un impianto normativo che soddisfi le esigenze dello Stato, del pubblico impiego ma anche la vita delle nostre imprese».