Genova – Una settimana di fuoco quella che attende, a partire da lunedì, il neo commissario per la ricostruzione del ponte Morandi, il sindaco Marco Bucci.
Il primo cittadino dovrà ora affrontare uno dei nodi chiave della vicenda e certamente dovrà fare ricorso a tutte le sue “energie” e ai buoni rapporti con il governo centrale per superare quello che si preannuncia come lo “scoglio” più duro della vicenda: ottenere subito i fondi per la ricostruzione.

A partire da lunedì, infatti, il compito più urgente di Bucci sarà quello di far modificare il Decreto Genova che regolamenta i rapporti tra lo Stato e il commissario ma, soprattutto, detta le regole per il reperimento dei fondi necessari alla ricostruzione.

Il sindaco-commissario dovrebbe riuscire ad ottenere da Autostrade per l’Italia il pagamento delle somme urgenti per iniziare i lavori di demolizione e ricostruzione senza “cadere” nel rischio che la società del gruppo Benetton, di fatto esclusa dalla ricostruzione, si opponga al pagamento di tutte le somme necessarie e magari avvi una serie di ricorsi per chiedere che sia la Giustizia a determinare se la politica può o meno escludere una parte in causa dal diretto intervento nelle operazioni di ricostruzione.

Un passaggio che, se avverrà, potrebbe rendere davvero molto “in salita” il compito di Bucci che si troverebbe a poter gestire la somma indicata dal governo (20 milioni di euro anno) per costruire una struttura che certamente costerà svariate centinaia di milioni di euro.

Chi metterebbe il denaro necessario a garantire i pagamenti delle aziende che accetteranno di abbattere ciò che resta del ponte e di ricostruirlo? Lo stesso Bucci ha più volte ripetuto che le somme impegnate dal governo sono del tutto insufficienti anche solo per iniziare i lavori e quindi, o da Roma arriveranno maggiori fondi, facendo di fato ripagare agli italiani il danno causato da altri, oppure i cantieri tarderanno a partire con conseguenze immaginabili per la città.

Il sindaco Bucci sembra ottimista: l’appoggio della Lega, presente al Governo con il vice premier Matteo Salvini e con il vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, dovrebbe risolvere ogni problema, anche se questo significherà far cambiare idea al Movimento 5 Stelle che, sin dai primi giorni dopo la tragedia del crollo di ponte Morandi ha garantito ai genovesi e agli italiani che Autostrade non avrà alcun ruolo nella ricostruzione e pagherà ogni spesa.