Genova – Oltre 280mila euro di risarcimento per un appartamento di 100 metri quadri abbandonato in tutta fretta dagli sfollati del crollo di ponte Morandi. Inizia a delinearsi l’importo dei fondi che verranno destinati alle famiglie che hanno perso l’abitazione a seguito del cedimento del viadotto autostradale avvenuto il 14 agosto scorso.

Somme che dovrebbero aiutare a superare un periodo decisamente “nero” e permettere alle famiglie sfollate di trovare una nuova abitazione e di mettere da parte qualche soldo per affrontare la nuova vita ricominciata magari in un quartiere lontano visto che non tutte le oltre 200 famiglie potranno trovare casa nelle immediate vicinanze.

All’importo finale si arriva partendo dagli oltre 2mila euro al metro quadro stabiliti dai primi accordi e cui andrebbero ad aggiungersi gli 80mila euro di risarcimento stabiliti dal Pris e calcolati in 45mila euro di indennità e 36mila per lo sgombero urgente.

Nelle ultime ore è arrivata anche conferma del fatto che i fondi stabiliti dal Pris non sono ricomprese nel risarcimento di 2.025 euro al metro quadro stabilito per le abitazioni. In pratica si tratterebbe di due diversi fondi destinati a coprire i risarcimenti di “voci diverse”.ù

In arrivo da Roma ben 72 milioni di euro destinati a coprire tutte le spese. Resta da chiarire quando le somme verranno fisicamente versate nelle tasche degli sfollati che ora hanno la possibilità di accettare subito una sorta di “accordo” oppure possono “opporsi” cercando una diversa linea d’azione legale ma perdendo immediatamente il 10% delle somme previste in caso di “perdita” nell’azione legale.

Uno specifico riferimento ai danni “psicologici ed esistenziali”, in effetti, non sembra trasparire dai contenuti dell’accordo sin qui raggiunto mentre non vi è dubbio che, in sede giudiziaria, tale cifra dovrebbe necessariamente essere prevista nelle ipotesi di risarcimento.
La strada per quantificare i risarcimenti, quindi, potrebbe essere ancora in salita.