Portofino – Alberi secolari abbattuti senza autorizzazioni, rampe metalliche pericolose e cementificazione fuori da ogni controllo. E’ quanto denuncia l’associazione Italia Nostra a seguito dei lavori per la realizzazione di percorsi “di emergenza” per mettere in collegamento il borgo di Portofino con Santa Margherita Ligure.

Provvedimenti che – secondo la denuncia di Italia Nostra – stanno letteralmente sfuggendo di mano in una sorta di “liberi tutti” che vede impegnati proprietari di terreni e case prima raggiungibili solo a piedi e che ora starebbero esercitando pressioni per rendere percorribili sentieri per escursionisti anche con moto e piccoli mezzi.

Italia Nostra continua a denunciare lo scempio che si va compiendo all’interno di un Parco regionale dove ogni minimo intervento dovrebbe essere verificato e pianificato e, soprattutto, non dovrebbe provocare la distruzione dell’ambiente tutelato.
L’associazione ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che hanno già sequestrato materiale e documentazione presso gli uffici di alcuni Comuni della zona e attendono ora risposte per contestare eventuali abusi.

Italia Nostra chiede a gran voce di fermare gli interventi abusivi e illegittimi che rischiano di compromettere il Parco, aprendo la strada a nuovi abusi e cementificazioni selvagge.
In particolare chiede conto di una vera e propria strada sopraelevata, costruita con rampe metalliche e ponteggi in ferro che risulterebbe pericolosa e potrebbe provocare incidenti mortali se percorsa con scooter e moto a causa della fortissima pendenza e dei materiali utilizzati.

Ci si domanda chi abbia autorizzato questi interventi e quali siano le eventuali responsabilità nel caso in cui qualcuno usasse il percorso causando un incidente.
Gli interventi più “invasivi” sono stati segnalati lungo il sentiero che da Nozarego, nel Comune di Santa Margherita Ligure, arriva a Mulino del Gassetta e poi a Paraggi, per ricongiungersi con la strada per Portofino.
Un sentiero oggi percorso solo a piedi da escursionisti amanti della natura e che certamente non desiderano veder correre avanti e indietro moto e scooter di grossa cilindrata e per di più in un territorio tutelato da un Parco regionale.

Ecco la lettera inviata dal presidente di Italia Nostra Genova, Ermete Bogetti ai sindaci di Portofino, Santa Margherita Ligure e Coamogli e al direttore dell’Ente Parco del Monte di Portofino:

All’esito dell’incontro avvenuto in data 16 novembre 2018 con i Sindaci del Comune Di Camogli, del Comune di Portofino e del Comune Di Santa Margherita Ligure (l’ultimo anche Presidente dell’ Ente Parco Portofino) e con il Direttore dell’Ente Parco di Portofino, Italia Nostra ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione di una pista temporanea per motoveicoli attraverso il Parco di Portofino, opera che interessa la strada vicinale da località Gave a Mulino del Gassetta, e chiede a chi di competenza (Sindaco di Portofino ed Ente Parco di Portofino) di fermare immediatamente i lavori e ripristinare il sentiero nello stato in cui era prima dell’inizio dei lavori.

Nel predetto incontro il Sindaco di Portofino ha precisato che la finalità di quell’opera, stante la situazione di isolamento dell’abitato di Portofino a causa della parziale distruzione per la mareggiata del 28 ottobre della strada provinciale di collegamento con Santa Margherita, consiste nel permettere a lavoratori residenti a Portofino di raggiungere con il proprio scooter Santa Margherita via Nozarego quando le condizioni meteomarine non consentono loro di farlo via mare.

La strada individuata dal Sindaco di Portofino per questo scopo consiste, per il tratto Gave – Mulino del Gassetta, in una strada vicinale di limitata larghezza, parzialmente attrezzata con scale in cemento e per il resto in terra battuta. Il viottolo si snoda in un percorso sinuoso, a tratti con notevole pendenza, con curve talvolta molto strette, fiancheggiato in molti punti da ripida scarpata. Per superare un tratto in pendenza, pavimentato con scala in cemento, è stata eretta una ponteggiatura (non terminata) che sopraeleva la “sede stradale” ad oltre 4 metri dal terreno. Questa pista sopraelevata, il cui fondo è rappresentato da tavole da ponteggio metalliche, appare pericolosissima per l’incolumità dei potenziali utilizzatori, sia per la limitata larghezza, sia per la mancanza di protezioni laterali, sia per il fondo, che, se bagnato risulterebbe notevolmente sdrucciolevole, anche per l’inevitabile presenza di foglie. I lavoratori con lo scooter passerebbero per quella strada, comunque pericolosa, e su quella “sopraelevata”, che richiederebbe, per chi vi salisse, le medesime misure di sicurezza di una ponteggiatura per edilizia.

Alla domanda su quanti lavoratori utilizzerebbero quel percorso e chi regolerebbe il traffico è stato risposto dal Sindaco di Portofino che solo pochi lavoratori con lo scooter passeranno per quella strada, “forse cinque”, mentre tre dipendenti del comune regoleranno il traffico.

Alla luce di tali dichiarazioni Italia Nostra conferma il proprio assoluto dissenso rispetto alla soluzione per l’emergenza di Portofino individuata dal suo Sindaco.

Il costo dell’opera, infatti, in termini di denaro pubblico speso e di impatto ambientale, sia pure in parte temporaneo, non ha alcun ragionevole rapporto con l’utilità sperata di far transitare per quel viottolo 5 motoveicoli al giorno, utilizzando, per giunta, tre unità di personale comunale per consentire quel transito. Ciò, per di più, quando esiste già un’altra strada che collega l’abitato di Portofino a Ruta di Camogli attraverso Olmi e Pietre strette – e che viene attualmente percorsa da mezzi del comune e della Protezione Civile, nonché da mezzi militari e mezzi di soccorso – per la quale potrebbero transitare più idoneamente i motoveicoli dei pochi lavoratori di Portofino.

Il transito dei motoveicoli attraverso la strada che collega l’abitato di Portofino a Ruta non avrebbe alcun costo aggiuntivo né in termini di denaro pubblico né in termini di sacrificio per l’ambiente, in quanto le operazioni di allargamento di detta strada sono già state realizzate dal Genio Militare. Tale pista, inoltre, benché comunque presenti elementi di criticità che Italia Nostra ha già segnalato, specie in condizioni meteo avverse, si palesa di gran lunga più idonea sotto il profilo della sicurezza degli utilizzatori.

Italia Nostra, riservandosi ulteriori azioni a tutela dell’integrità del Parco, confida che le ragioni suesposte inducano all’accoglimento della richiesta di fermare i lavori e ripristinare il sito”.