Portofino – Raffica di denunce e di richieste di intervento al Ministero dell’Ambiente per lo scandalo dei lavori per rendere carrabile il sentiero che collega Santa Margherita Ligure con Paraggi e Portofino.

Ad annunciarli la presidente di Italia Nostra MariaRita Signorini, in visita nel capoluogo ligure.

Durante l’incontro la presidente dell’associazione di difesa dell’ambiente ha parlato di “abominio” per l’uso di tubi innocenti per allargare il sentiero percorribile solo a piedi e di conflitto di interessi per il presidente del Parco, il sindaco di Santa Margherita Ligure Paolo Donadoni che, secondo l’associazione, avrebbe dovuto opporsi all’intervento come alle numerose “gettate” di cemento che sono state rilevate e denunciate dai volontari di Italia Nostra facendo scattare l’intervento dei carabinieri e l’apertura di una indagine della magistratura.

Un atteggiamento che, sempre secondo Italia Nostra, non è conciliabile con il ruolo di chi avrebbe dovuto difendere l’integrità del Parco del Monte di Portofino che sta ultimando la trafila per diventare Parco Nazionale.
Del conflitto di interessi si occuperà anche Federparchi con cui Italia Nostra potrebbe “allearsi” per chiedere un intervento urgente e risolutivo al Ministero dell’Ambiente

Lo sguardo di Italia Nostra e di altre associazioni ambientaliste si posa anche sulla strada che collega Portofino Vetta al borgo marinaro isolato dall’ultima terribile mareggiata che ha completamente distrutto la strada a mare.
Una strada forestale già percorribile con mezzi di emergenza prima dell’intervento dell’Esercito – inviato solo in quella località su decine presenti in tutta la Liguria – e che non aveva e non avrebbe (secondo Italia Nostra) alcun bisogno di essere modificata.

I volontari di Italia Nostra hanno documentato i punti “critici” della strada, dove il percorso passa tra le rocce e in zone molto particolari, dove solo l’uso di ruspe e mezzi pesanti potrebbe allargare la strada. Segno che l’intervento voluto non potrà modificare la situazione pre esistente se non a grave danno del panorama circostante.