Claudio Scajola

Imperia – Si estende a macchia d’olio la contestazione dei sindaci della Liguria al decreto Sicurezza voluto da Matteo Salvini e votato dal Movimento 5 Stelle di Di Maio con un certo “mal di pancia”.

Dopo Sori e Sestri Levante anche Ventimiglia, con il sindaco Ioculano, si dice pronta a far ricorso alla Corte Costituzionale per chiedere alla suprema corte se il decreto sia compatibile o meno con la Costituzione o se, invece, debba essere abrogato perchè in palese contraddizione con i principi fondamentali che reggono la Repubblica.

Non solo sindaci di centro-sinistra, però, si “ribellano” al decreto voluto dalla Lega Nord. A Imperia, l’ex ministro dell’Interno (e dunque ex pari di Salvini) Claudio Scajola preannuncia opposizione pur avendo garantito che rispetterà le prescrizioni.

L’ex ministro dell’Interno del Governo Berlusconi, oggi primo cittadino di Imperia dopo una campagna elettorale “fratricida” alll’interno del centro destra ligure, ha sollevato dubbi di incostituzionalità sul decreto e, dalle pagine de “Il Secolo XIX” in edicola questa mattina, agita anche lo spettro delle leggi razziali di triste memoria fascista.
“Quando si fanno leggi che danno diritti diverse alle persone – ha dichiarato Scajola – tornano in mente certi momenti bui della Storia”.

Una posizione, quella dell’ex ministro dell’Interno, che “spacca” il centro-destra su posizioni lontane dall’alleato di governo della Lega e potrebbero essere un ulteriore campanello di allarme per le maggioranze “miste” che vedono la Lega alleata a livello nazionale con il Movimento 5 Stelle, il cui elettorato è per la maggior parte contro il decreto, e a livello locale con quel centro destra che è vicino a Scajola.

L’ultima parola la avrà quasi certamente la Corte Costituzionale che verrà chiamata a pronunciarsi sul decreto e che, a parere di molti costituzionalisti, si pronuncerà contro.