Genova – Un milione di euro di danni per la mareggiata del 29 ottobre scorso e rischio crollo per la struttura pesantemente danneggiata nella parte esterna. E’ tragico il bilancio per la “Marinella” di Nervi, la struttura alberghiera abbandonata da anni dopo la chiusura della precedente attività e “rilevata” con un bando pubblico da una cordata di aziende che vorrebbero impiantare un albergo extra-lusso.

I lavori per la ristrutturazione, già autorizzati e pronti a partire, sono stati bloccati dalla mareggiata dell’autunno scorso che ha gravemente danneggiato la piattaforma su cui è costruita la Marinella e si è aperto un rimpallo di responsabilità tra l’ente pubblico e i privati che vorrebbero rilanciarla.

Un “contenzioso” basato su chi deve farsi carico delle spese – circa un milione di euro – per rimettere in sicurezza la struttura per la parte sottostante (scogliera e piattaforma). In linea di massima, a pagare, dovrebbe essere la proprietà ma l’azienda che si è aggiudicata il bando si dice disponibile a farsi carico anche di questa spesa ma lamenta problemi con le banche che finanziano il progetto e con la durata della “concessione”.

In pratica, per restare competitivo, il progetto avrebbe bisogno di un prolungamento del periodo di concessione, attualmente fissato a 6 anni rinnovabili.
Le banche che finanziano il progetto, infatti, per concedere l’ulteriore somma necessaria, avrebbero bisogno di garanzie maggiori o di un prolungamento della concessione che permetta al concessionario di rendere “economicamente sostenibile” l’operazione.
In soldoni, per poter restituire con una certa sicurezza le somme, dovrebbe incassare molto di più o avere più tempo per poterle restituire.
Difficilmente si potrà ritoccare al rialzo i prezzi, già di fascia “lusso” delle stanze e dei servizi e quindi appare più verosimile un allungamento della concessione.

Nel frattempo, però, la Marinella resta “in pericolo” e le perizie tecniche realizzate dal concessionario dicono che potrebbe crollare da un momento all’altro.
Per salvare la struttura del 1934, insomma, bisogna fare davvero in fretta.

Invitano alla cautela, invece, le associazioni ambientaliste che temono che la “fretta” possa essere “cattiva consigliera”. Un prolungamento della concessione, secondo le associazioni che tutelano il paesaggio e l’ambiente, non può essere dato senza le dovute cautele e, soprattutto, senza una contro perizia di parte.
Inoltre c’è molta apprensione per i lavori annunciati per “rinforzare la scogliera anche nella parte subacquea” e si invitano le istituzioni alla massima sorveglianza nel timore di realizzazioni non compatibili con l’ambiente circostante.
L’edificio è storico e non può essere alterato neppure nella parte sottostante, sulla scogliera, dove potrebbe nascere una stazione balneare e addirittura un molo per l’approdo delle imbarcazioni.
Infine, nel caso di lavori subacquei e a livello del mare, occorrerebbe tenere in considerazione l’indisponibilità dei primi 5 metri dal bagnasciuga e l’impossibilità di realizzare interventi che alterino la costa e l’ambiente subacqueo.
Limiti previsti, dicono le associazioni, da leggi che il Comune non può ignorare.
La “battaglia” per la sopravvivenza della Marinella di Nervi sembra ancora molto lunga.