Cesare Battisti presto estradato?

Rio de Janeiro (Brasile) – Il super latitante Cesare Battisti è stato individuato e catturato in Bolivia e verrà estradato al più presto in Italia dove deve scontare ben 4 ergastoli per altrettante condanne “in contumacia” per partecipazione ad attentati terroristici.
La notizia è arrivata nelle prime ore del mattino ed è stata confermata da un tweet del presidente del Brasile Jair Bolsonaro, di lontane origini italiane, che ha annunciato ufficialmente la cattura aggiungendo che farà presto un piccolo regalo all’Italia, riferendosi all’estradizione del terrorista che da decenni vive all’estero sfuggendo in modo rocambolesco alle catture.

Battisti è rimasto per anni in Brasile, protetto da un’inspiegabile copertura politica che ne aveva fatto una sorta di “dissidente” da difendere da uno Stato dove non vige la democrazia.
Eppure Battisti è stato processato in Italia e condannato a 4 ergastoli seguendo tutte le norme giuridiche che valgono per qualunque altro cittadino italiano.

I parenti delle vittime degli attentati che hanno visto la partecipazione o l’ideazione di Battisti ora potranno finalmente trovare pace dopo decenni passati a sollecitare la cattura del pericoloso latitante.
Battisti sconterà la pena in carcere appena estradato in Italia.

I delitti: Cesare Battisti è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi.
Il 6 giugno 1978 uccide un maresciallo dei carabinieri di Udine, Antonio Santoro.
Il 16 febbraio 1979 viene ucciso il gioielliere milanese Pierluigi Torregiani. Ad uccidere non è direttamente Battisti ma la sua banda di terroristi. Nell’assalto resta ferito – finendo condannato a vivere su una sedia a rotelle – il figlio del gioielliere Alberto Torregiani, il più risoluto nel sollecitare lo Stato italiano e le autorità internazionali a trovare e arrestare Battisti.
Lo stesso giorno Battisti partecipa, armato, all’assalto ad un altro negoziante, Lino Sabbadin, che viene trucidato a Mestre perché si era opposto ad altre rapine.
Per la Giustizia italiana la semplice partecipazione ai due delitti costa un duplice ergastolo.
Nell’aprile del 1979 è invece lo stesso Cesare Battisti ad uccidere il poliziotto della Digos Andrea Campagna in un conflitto a fuoco a Milano.
Anche questo delitto gli “vale” un ergastolo.