Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova

Genova – Proseguono le polemiche per il servizio di Striscia la Notizia che ha mostrato la presenza di “scale antincendio” realizzate con tubi innocenti come più volte denunciato dal Movimento 5 Stelle con interpellanze e richieste di spiegazioni.
Il Movimento 5 Stelle torma a puntare il dito contro il sindaco Marco Bucci che, nel corso del servizio di Staffelli, ha risposto di non essere informato della situazione.

“Chissà se anche il Sindaco Bucci vorrà finalmente raccogliere le molteplici segnalazioni che abbiamo fatto come MoVimento 5 Stelle nell’ultimo mese e porre rimedio a una situazione di degrado inaccettabile?”, chiedono i pentastellati di Parlamento, Regione Liguria e Comune di Genova.

Secondo i pentastellati, infatti, il sindaco Bucci era stato informato della situazione.

“Sono rimasto stupito che il Sindaco durante il servizio di ‘Striscia la Notizia’ abbia affermato di non essere a conoscenza del problema delle uscite di sicurezza del Centro Fiumara – dichiara Stefano Giordano, Consigliere comunale del M5s a Genova e promotore dell’inchiesta sul Centro Fiumara -. Ricordo al sindaco che ho presentato un’interrogazione a risposta immediata in Consiglio Comunale il 13 novembre denunciando a Bucci le diverse situazioni di incolumità pubblica e igiene che abbiamo scoperto in due diversi sopralluoghi alla Fiumara. Interrogazione alla quale ha risposto l’assessore Matteo Campora e alla quale sono seguiti articoli su  alcuni quotidiani”

“Dal nostro sopralluogo sono emerse diverse altre problematiche oltre a quelle mostrate da Staffelli a Striscia la Notizia, che abbiamo elencato al Sindaco Bucci dettagliatamente – aggiunge Giordano -. Dopo due mesi dalla nostra denuncia, caro sindaco Bucci, c’è voluta ‘Striscia’ per farle tornare la memoria”.

“Vengono i brividi soltanto a ripensare alle immani tragedie di questi ultimi mesi che hanno provocato morti su morti per mancata prevenzione – aggiunge Marco De Ferrari, Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Liguria -: dal crollo del ponte Morandi, alla calca mortale all’unica uscita di sicurezza di centinaia di spettatori fuggiti in panico da un concerto. È chiaro che non può esistere protezione civile senza concrete e costanti azioni di prevenzione civile. Nel caso specifico della Fiumara, il sindaco Bucci, collaborando anche con gli enti preposti alla prevenzione regionale, avrebbe dovuto prendere coscienza da tempo del potenziale pericolo di quelle precarie strutture per l’incolumità delle persone e aver già avviato immediate azioni di prevenzione utili a garantire quella tanto decantata, e a oggi poco concretizzata, sicurezza”.

“Ci auguriamo che il timore di perdere consensi davanti ai riflettori nazionali spinga Bucci a fare qualcosa di concreto per porre rimedio a questa situazione pericolosa per la sicurezza pubblica dei genovesi, dato che a quanto pare le nostre denunce e segnalazioni nelle sedi istituzionali opportune non erano sufficienti per il Sindaco di Genova – dichiara Elena Botto, Senatrice del MoVimento 5 Stelle -. Anziché pensare alla modifica del PUC per favorire l’apertura di nuovi centri commerciali che per altro distruggono il commercio di prossimità e desertificano i quartieri, Bucci pensi piuttosto a mettere in sicurezza quelli esistenti”.

Nel frattempo Amiu ha disposto un intervento di bonifica nella zona dell’uscita di sicurezza del centro commerciale perchè, come denunciato da Striscia la Notizia, se anche le persone dovessero riuscire a fuggire indenni lungo le scalinate precarie, si sarebbero trovate ad affrontare mucchi di detriti e spazzatura che certamente non faciliterebbero una rapida via di fuga.
L’intervento è stato realizzato con un ingente dispendio di uomini e mezzi e ci si chiede ora chi pagherà per l’intervento che risulterebbe effettuato in un’area privata e quindi a totale carico del proprietario.
Il Movimento 5 Stelle chiederà ad Amiu di esibire la documentazione che dimostra che l’intervento verrà fatto pagare alla proprietà della Fiumara e non ai Cittadini che pagano le tasse.