Roma – Sono passati 74 anni da quel 30 gennaio 1945 quando il Parlamento italiano approva l’estensione del diritto di voto anche per le donne. Il suffragio universale diviene realtà dopo anni di dure battaglie e di deboli tentativi di allargare anche alle donne la libertà di votare ed essere votate.

Il provvedimento diviene “ufficiale” il 1 febbraio 1945 ma l’approvazione si ricorda il 30 gennaio, data del voto del consiglio dei Ministri che approva il decreto.

L’estensione del voto alle donne era stata discussa come ultimo argomento all’ordine del giorno e incontrò l’opposizione di Liberali, azionisti e repubblicani.

Il 1 febbraio 1945 venne emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferiva il diritto di voto alle italiane che avessero almeno 21 anni.

Le uniche donne ad essere escluse erano citate nell’articolo 354 del regolamento per l’esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza: si trattava delle prostitute schedate che lavoravano al di fuori delle case dove era loro concesso di esercitare la professione.