Genova – Nessuna esplosione, nessun pezzo del ponte che cade a terra in una enorme nuvola di polvere e nessun movimento spettacolare di gru o macchinari. L’avvio dei lavori per la demolizione del troncone ovest di ponte Morandi non otterrà nessun “picco degli ascolti” e non resterà nella memoria dei genovesi e degli spettatori TV.

Gli autori dello striscione “una tragedia trasformata in spettacolo” (con la “s” sostituita dal simbolo del dollaro), avvistato questa mattina sul ponte di Cornigliano, stanno probabilmente gongolando perchè questa mattina, al grande appuntamento con il via ai lavori non si è visto assolutamente nulla o quasi.

Le telecamere delle Tv di ogni parte d’Italia erano schierate per riprendere le immagini spettacolari dell’abbattimento ma, all’ora dei TG dell’ora di pranzo, ancora non si vedeva praticamente nulla se non operai intenti a posizionare sofisticatissimi macchinari e tecnici impegnati a controllare sensori e dati che arrivavano dalla miriade di attrezzature che seguono secondo per secondo le delicate fasi.

Del resto come si poteva pensare che un blocco di 40 metri di viadotto, del peso di oltre 900 tonnellate, potesse essere movimentato con una velocità superiore a quella di una lumaca sulla pista dei 100 metri?Eppure, questa mattina, alle 9,30, il piazzale messo a disposizione delle autorità e delle decine di telecamere e microfoni era ingombro di persone e le postazioni per le dirette erano pronte come succede ad ogni grande evento.

La politica ha rilasciato dichiarazioni, la “passerella” è proseguita a lungo, tra spiegazioni di quanto stava avvenendo e – soprattutto – di quanto sarebbe avvenuto, presumibilmente, la prossima notte quando, secondo quanto previsto dal programma delle operazioni, l’enorme pezzo del ponte verrà “calato” a terra da un’altezza di circa 50 metri.

Il sindaco Marco Bucci aveva avvertito, qualche giorno fa, che non si sarebbe trattato di un evento “fulmineo” con la caduta di pezzi o con movimentazione di macchinari a velocità percettibile ma il desiderio di veder andar giù l’enorme struttura che incombe sulla città come un terribile monumento alla stupidità e all’incapacità di tanti (politici e tecnici) era tanta, tantissima.

C’è chi si è arrampicato sino a Coronata, sulle alture sopra il ponte, per assistere all’evento. Ha affrontato un freddo terribile e un vento che portava via per vedere solo qualche operaio al lavoro e macchinari di colore rosso che venivano posizionati con tale lentezza che una pausa per un caffè ed una striscia di focaccia non avrebbe tolto nulla allo spettacolo.

Ritardo nel programma? Incomprensione tra soggetti interessati? Difficile dirlo.
Di certo chi si aspettava di vedere qualcosa è rimasto deluso e dovrà attendere ben più delle annunciate 7-8 ore per vedere calare il pezzo del ponte sino a terra.
Accadrà – secondo l’ultimo crono-programma – nella notte tra oggi e domani. Al buio, senza possibilità di riprese straordinarie.