Genova – Sono passati ben sei mesi dalla tragedia del crollo di ponte Morandi che, lo scorso 14 agosto ha ucciso 43 persone e lasciato senza casa centinaia di famiglie genovesi. Oggi la città ricorderà i tragici fatti con una cerimonia nei pressi dei resti del ponte e alle 11,36 in punto i familiari delle vittime deporranno 43 rose rosse nel greto del torrente Polcevera in ricordo di chi, quella tragica mattina, perse la vita nel crollo che ancora oggi non ha una “spiegazione” ufficiale.

Sarà un momento di dolore per tutta la città che, da quel giorno, è costretta a vivere con enormi disagi ridotti solo in parte da una serie di provvedimenti che sono stati presi per far fronte all’emergenza.

Intanto si registrano nuovi ritardi nelle operazioni di demolizione di ciò che resta del troncone ovest del viadotto crollato. Dopo il ritardo nella “posa a terra” della prima “fetta”, prevista per venerdì 8 e scesa in realtà solo qualche giorno dopo, non si fanno più annunci per “date” e appuntamenti poichè la procedura è talmente complessa e pericolosa che ogni passaggio deve essere rispettato ed ha un margine di sicurezza talmente alto da non consentire una programmazione certa.

I martinetti idraulici che sollevano le porzioni da oltre 900 tonnellate dell’ex ponte non consentono “show” e “passerelle” programmate e si deve procedere con estremo rigore nel solo interesse del successo dell’operazione.
Per questo motivo non scenderà domani, come precedentemente in programma, la seconda fetta del ponte Morandi come non è ancora certo che la pila rimasta in piedi con il primo taglio, venga abbattuta con cariche esplosive come si era inizialmente detto.
La pila potrebbe essere semplicemente smontata pezzo per pezzo e rimossa.