Genova – Il bisogno di stare vicino alla città in un momento difficile e la voglia di unire le forze per aiutare gli abitanti della Valpolcevera, segnati dalla tragedia di Ponte Morandi, il crollo del viadotto autostradale che lo scorso 14 agosto ha causato la morte di 43 persone.

Così è nato il progetto C’è da fare, iniziato da Paolo Kessisoglu e portato avanti insieme Occupy Albaro in favore degli abitanti colpiti dal disastro.

Una canzone, realizzata dallo stesso artista genovese in collaborazione con i nomi di spicco del panorama musicale italiano. Il ricavato della vendita sarà impiegato per le spese di assistenza sanitaria nella zona del Polcevera e, se la solidarietà lo permetterà, per la costruzione di un centro sportivo nella zona.

“Quando è crollato il ponte –  racconta Paolo Kessisoglu durante la presentazione alla Feltrinelli di Genova – ero negli Stati Uniti. Ho sentito la notizia in ritardo e mi sono portato dentro la sensazione irrazionale di non esserci stato. Questa sensazione mi ha accompagnato per tutto il giorno. Poi sono entrato in una libreria, ho trovato un pianoforte e ho iniziato a suonare, di getto. Tornato in Italia ho scritto il testo, poi ho cercato la mail di Ivano Fossati e gli ho mandato il materiale. Nel giro di due ore mi ha risposto e mi ha detto ‘il pezzo è bello’. Ho dovuto chiudere e riaprire il computer perché non ci credevo. Poi ho chiamato Ugo [Rota di Occupy Albaro, ndr], avevo un primo demo e abbiamo parlato molto decidendo insieme di fare questa cosa. Da lì è partito tutto. Hanno partecipato venticinque cantanti, volevo che il progetto avesse un qualcosa di nazionale, la tragedia meritava questo. Hanno collaborato Aldo e Pivio De Scalzi, Danilo Madonia e tutti e venticinque gli artisti, chiamati uno per uno con pazienza. Abbiamo fatto due giorni di incisione, il 10 e il 17 gennaio e sono arrivati tutti, da Gianni Morandi a Gino Paoli, Annalisa e J-Ax, mangiando slerfe di focaccia”.

Un progetto che ha visto la piena collaborazione di alcuni tra gli artisti più importanti della musica italiana, compresi Massimo Ranieri e Giorgia, non presenti in loco durante le registrazioni ma attivi nel progetto tanto da incidere e inviare le loro parti.

I fondi raccolti attraverso la vendita, fisica e digitale, del singolo C’è da fare, i cui diritti sono stati ceduti da Paolo a Occupy Albaro, andranno a sostenere il progetto dell’assistenza medica nella Valpolcevera con un geriatra e un neuro psico motricista impegnati nella zona. Medici della Valpolcevera che già sono operativi, in accordo con la Asl, e pagati da Occupy Albaro, impegnata da subito in raccolte fondi con iniziative come “Pronti, al pesto, via”, che ha permesso di raccogliere 41mila e 500 euro.

E’ possibile donare anche attraverso iban: IT79 A02008 01423 000 105496385 – Intestazione conto: OCCUPY ALBARO – Causale: CEDAFARE