Chiavari (Genova) – Sono stati svelati questa mattina i primi ospiti che saranno presenti durante la sesta edizione del Festival della Parola di Chiavari, la quattro giorni di rassegna in programma da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno.

I primi tre protagonisti annunciati, che si esibiranno nel corso degli appuntamenti serali all’Agorà della Parola, la tensostruttura in piazza Nostra Signora dell’Orto, sono Moni Ovadia, Dario Vergassola e Federico Rampini.

In questa nuova edizione il filo conduttore che legherà tutti gli spettacoli e gli eventi in programma sarà il tema del dialogo. Tutti gli appuntamenti del calendario della manifestazione infatti cercheranno di porre l’accento su questa importante e sempre attuale tematica, intesa come ponte ideale costruito attraverso il confronto che offre la possibilità di costruire idee, progetti e sogni.

Saranno proprio Moni Ovadia e Dario Vergassola a dare il via al ciclo di incontri serali del Festival con lo spettacolo “Un ebreo, un ligure e l’ebraismo”, in programma per giovedì 30 maggio alle ore 21.30 all’Agorà della Parola. Presentato in prima nazionale assoluta, lo spettacolo si concentra sull’incontro tra due filosofie e due mondi di fare comicità: Ovadia terrà una personale lezione sull’ebraismo mentre Vergassola, che da buon ligure è per affinità vicino agli ebrei, cercherà di carpirne l’essenza esponendo anche il suo punto di vista.

Federico Rampini sarà invece protagonista dello spettacolo “Quanto inizia la nostra storia”, in scena sabato 1 giugno alle ore 21.30 sempre presso l’Agorà della Parola. Lo show è tratto dal saggio di Rampini “Quando inizia la nostra storia – Le grandi svolte del passato che hanno disegnato il mondo in cui viviamo”, nel quale il giornalista analizza gli incredibili legami tra eventi epocali del passato con il tempo presente.

«Quest’anno il Festival della Parola spegne sei candeline – spiega Enrica Corsi, organizzatrice della rassegna di Chiavari – per questo motivo la nuova edizione sarà più che mai ricca di ospiti ed eventi di grande spessore, adatti a soddisfare un pubblico di ogni età, all’insegna della cultura, della letteratura e dell’arte e sempre in sinergia con le realtà del territorio».