Parigi – Le fiamme che hanno distrutto il tetto di Notre Dame e la celebre guglia sono state spente e la struttura è salva.

La notizia che tutti aspettavano, preoccupati per le sorti della cattedrale manifesto dello stile gotico e patrimonio dell’umanità.

La cattedrale di Parigi è stata gravemente danneggiata dall’incendio divampato ieri, poco prima delle 19.00, tra i ponteggi allestiti per il restauro.

All’interno, la copertura della navata centrale è crollata in vari punti.

I rilievi di marmo, invece, appaiono inscuriti dal fumo.

Sono stati circa 500 i vigili del fuoco intervenuti per cercare spegnere le fiamme nel minor tempo possibile.

Un intervento che ha tenuto impegnati i pompieri fino a poco dopo le 23.00, quando l’incendio è stato dichiarato spento e i primi interveuti sono entrati all’interno della cattedrale.

E proprio tra i pompieri intervenuti si segnala l’unico ferito, in gravi condizioni.

Nello sconcerto generale di quanto accaduto, in tanti, compreso il presidente USA Donald Trump, hanno invocato un intervento celere dei canadair per scongiurare il pericolo di crolli.

L’intervento dei mezzi aerei, va detto, avrebbe messo a serio rischio la stabilità delle mura, già gravemente sollecitate dal rogo e dal crollo delle capriate lignee, rischiando di causare danni peggiori.

Il rettore di Notre Dame ha annunciato che le preziose reliquie custodite all’interno della cattedrale, tra cui la corona di spine di Cristo, sono salve.

I lavori di restauro da cui sembra sia originato l’incendio, erano partiti da pochi giorni e l’intervento avrebbe dovuto risistemare e rinforzare il tetto della cattedrale. Lo stesso tetto che la furia delle fiamme ha fatto crollare insieme alla guglia, uno dei simboli di Parigi, caduta dopo un’ora di agonia in preda all’incendio.

Si cerca ora di capire la causa che ha innescato il violento rogo; inoltre, nelle prossime ore saranno condotte verifiche circa la stabilità della struttura.

La capitale francese è in silenzio: la politica, come voluto dal presidente Emmanuel Macron, si è fermata.

E proprio Macron, visibilmente commosso, è arrivato in serata sul luogo del disastro. Accompagnato dalla moglie Brigitte, il presindete francese ha dato il primo segnale, rassicurando i presenti: “La ricostruiremo”.

Una ricostruzione che dovrà partire da subito, aiutata anche dalle donazioni di Louis Vuitton e Francois Pinault.

Il gruppo Lvmh, che possiede marchi come Bulgari, Fendi e Louis Vuitton, ha annunciato un contributo di 200 milioni di euro.

Il miliardario Francois Pinault, invece, ha donato 100 milioni di euro, fondi che serviranno a far ritornare la cattedrale simbolo al suo originale splendore.