Genova – Proteggere il Lupo per proteggere gli agricoltori e la biodiversità. Il Movimento 5 Stelle scende in campo per difendere gli splendidi animali che, dopo decenni di sterminio, tornano a popolare le nostre montagne. Una convivenza possibile ed auspicabile.
Se ne è parlato oggi in Consiglio Regionale e sull’argomento è intervenuto Marco De Ferrari, firmatario di una interpellanza all’assessore Stefano Mai sulla questione del cosiddetto “Piano Lupo”.

“Spiace sentire chiudere la risposta alla nostra interrogazione in Consiglio regionale con le parole dell’assessore – ha spiegato Marco De Ferrari – che, nell’ultimo surreale passaggio, ha dichiarato: ‘sperando, auspicando che non ci sia mai un Cappuccetto Rosso nei nostri boschi’. Rassicuriamo l’assessore Mai: quella di Cappuccetto Rosso è solo una favola. Un allarmismo completamente ingiustificato e fuoriluogo”.

“Non esiste infatti alcun problema sicurezza collegato al lupo: da 200 anni a questa parte (era vivo ancora Napoleone!), infatti, non è mai stata segnalata un’aggressione di lupi verso la specie umana”, dichiara il consigliere regionale Marco De Ferrari, primo firmatario di un’interrogazione discussa oggi in Consiglio regionale per sapere quale posizione intenda assumere la Giunta in seno alla Conferenza Stato-Regioni in merito al “Piano di conservazione e gestione del Lupo in Italia”, così come presentato dal Ministero dell’Ambiente.

“Decenni di osservazioni scientifiche, poi, hanno dimostrato che le prede dei lupi (da non confondere con gli ibridi, cani vaganti, randagi su cui bisogna fare opportune verifiche e veri censimenti scientificamente attendibili) sono sempre costituite da animali selvatici, in particolare ungulati, che possono così essere controllati in modo ecologico e naturale e non destabilizzati attraverso le sempre fallimentari pressioni venatorie”, spiega il consigliere De Ferrari.

“Nella risposta dell’assessore, tra l’altro, abbiamo appreso che non c’è ancora un accordo tra Regioni. Come MoVimento 5 Stelle auspichiamo che l’iter sia il più rapido possibile e costruttivo. In più, tra le misure da adottare immediatamente ci sono le reti debolmente elettrificate e l’uso di cani pastore: una delle soluzioni che, già adottate nei parchi e in altri paesi, è semplicemente da copiare e che porta a zero i danni verso il mondo agricolo e che come Regione si può già da domani incentivare con lo stanziamento di congrui fondi”, fa poi sapere De Ferrari, che aggiunge: “Concordiamo sul fatto che il foraggiamento ai selvatici deve essere disincentivato ed eliminato alla radice; anche in questo caso, la Regione può intervenire con fondi specifici stanziati per una campagna di sensibilizzazione e informazione sui territori, oggi praticamente tendente a zero”.

“Il lupo per sua natura non può scegliere. La specie umana invece sì”, dichiara il consigliere. Che poi aggiunge: ” Il lupo resta comunque specie protetta ai sensi delle normative nazionali ed europee (in primis la ‘Direttiva Habitat’, normativa di riferimento per la conservazione di specie e habitat di interesse comunitario). Il piano di conservazione e gestione del lupo di cui si è ampliamente parlato in queste settimane, è un documento scritto dal Ministero dell’Ambiente, dopo un lungo processo di consultazione oltre che con Regioni, Province Autonome, ISPRA (organo scientifico nazionale) e portatori di interesse, anche con il supporto di tecnici e biologi e che per divenire operativo deve essere approvato all’unanimità dalla conferenza Stato-Regioni, dove il Ministro Sergio Costa lo ha inviato per la sua definitiva e completa approvazione”.

“Con il lupo nel nostro territorio siamo tutti più al sicuro. Proteggere questo meraviglioso e fragile predatore, adottando e approvando le 22 azioni ecologiche e incruente e proposte in 55 semplici pagine del “piano lupo” , significa proteggere la biodiversità. Perché il lupo è – e resterà sempre – un tassello fondamentale della biodiversità”, conclude De Ferrari.