Digos

Monza Brianza – Due giovani “lupi solitari” simpatizzanti dell’Isis sono stati arrestati nelle prime ore del mattino dalla Digos di Palermo nella provincia di Monza Brianza: si tratta di un palermitano di 26 anni, attualmente residente a Bernareggio (MB) e un cittadino marocchino di 18 anni, residente a Cerano (NO).

Il provvedimento di fermo compilato dal pm afferma che i due si stavano addestrando “sia in concorso tra loro che separatamente, per il compimento di atti di natura terroristica, avendo acquisito, anche autonomamente, istruzioni per il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, anche rivolti contro uno Stato estero, e in particolare addestrandosi all’uso di armi, allenandosi per raggiungere una preparazione fisica e militare idonea a combattere a fianco dei miliziani dell’Isis in Siria o in altre località“.

Secondo gli inquirenti i due giovani avrebbero acquisito del materiale video “contenente istruzioni per la partecipazione a tali combattimenti anche attraverso lo studio di tecniche di guerriglia e materiale relativo ad azioni di martirio con le tecniche dei kamikaze cui si ispirano; tutti comportamenti univocamente finalizzati alla commissione di condotte con finalità di terrorismo“, rivolte “ad arrecare grave danno a più Paesi sia, mediorientali che europei, e compiute allo scopo di intimidire la popolazione o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di tali Stati“.

A tradire i due sarebbe stato anche un selfie, pubblicato sui social network dal palermitano, in cui aveva in mano un lungo coltello. L’uomo inneggiava alla vendetta dei combattenti dell’Isis morti in battaglia, e si era convertito all’Islam, dichiarando di volersi unire ai fratelli combattenti. Litigava spesso con i genitori, che non accettavano la sua scelta di radicalizzazione.
La sua amicizia con l’altro arrestato era cresciuta nel tempo: gli investigatori hanno rivelato che i due avevano iniziato a frequentarsi condividendo l’odio per i miscredenti e la sua volontà di seguire la via della HAQQ1 (la Verità).

Utilizzando i social network condividevano materiale propagandistico dell’estremismo jihadista e dello Stato Islamico, sia documentale sia con video e foto, materiale di cui si riforniva sia in rete sia ricevendolo da soggetti vicini all’estremismo islamico, residenti su tutto il territorio nazionale.