Genova – Dovrebbe arrivare lunedì mattina, nel porto genovese, la nave battente bandiera dell’Arabia Saudita Bahri Yanbu che, secondo le informazioni internazionali, dovrebbe trasportare armi verso il paese arabo in conflitto con lo Yemen dove si registrano stragi di civili e bombardamenti di città in violazione alle norme internazionali.

L’arrivo della nave, che a Genova dovrebbe effettuare solo uno scalo tecnico, sta sollevando le proteste di associazioni e movimenti pacifisti ma anche sindacati vicini alle posizioni di chi sostiene che un Paese come l’Italia che rifugge la Guerra anche nella propria Costituzione, non dovrebbe aprire i propri porti alle navi che trasportano armi che possono essere usate proprio nei conflitti o, peggio, per colpire la popolazione inerme come denunciato da molte associazioni internazionali come Amnesty International nel suo rapporto visibile on line

I lavoratori del Porto di Genova potrebbero decidere una protesta senza precedenti per cercare di impedire l’arrivo della nave o, quantomeno, rendere evidente il rifiuto dell’uso della violenza come strumento per dirimere le contese, come recita l’articolo 11 della Costituzione Italiana (L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali cit).

Le autorità di controllo hanno già confermato, invece, che non sussisterebbero elementi per impedire l’accesso della nave nel Porto, anche conoscendo l’esatta entità del carico trasportato e in evidente contrasto con il dettato della Costituzione.