Genova – Cinque persone fermate, due in ospedale (tra le quali un giornalista malmenato dalla polizia mentre stava lavorando) e danni ingenti per commercianti della zona che hanno dovuto tenere abbassate le saracinesche per tutto il pomeriggio nel timore degli scontri effettivamente avvenuti.

E’ duro il bilancio degli scontri di piazza avvenuti ieri sera, dalle 18 in poi, nella zona di piazza Marsala e di piazza Corvetto e vie limitrofe. L’imponente dispiegamento di forze – circa 300 tra carabinieri e poliziotti – a fronte di circa 50 partecipanti al comizio di Casa Pound – non ha evitato il registrarsi di violenze e danneggiamenti e le ripetute “cariche di alleggerimento” hanno spostato in via SS Giacomo e Filippo, in via Assarotti e in piazza Corvetto la furia di gruppetti ristretti di facinorosi che hanno avuto facile gioco a trasformare una protesta pacifica anti-fascista in una giornata da dimenticare.

Le opposizioni in Comune puntano il dito sul sindaco Marco Bucci lamentando che il comizio del Partito Democratico è stato “impedito” mentre quello di Casa Pound, accusata di rifarsi ad ideali fascisti, è stato consentito regolarmente e “difeso” da una mobilitazione di forze dell’ordine senza precedenti nella campagna elettorale per le europee.

Questa mattina due manifestanti fermati ieri verranno processati per direttissima e si teme una nuova manifestazione davanti al Tribunale mentre divampano le polemiche anche tra i commercianti della zona che, di fatto, ieri non hanno lavorato per mezza giornata a causa del comizio.

“Il diritto di alcuni ha prevalso su quello di molti – denunciano – per poche decine di persone che potevano incontrarsi in una sala privata, è stato bloccato tutto il centro città. Chi risarcirà i danni?”.

Proteste anche dai residenti di piazza Marsala e dalle vie limitrofe, costretti a restare chiusi in casa, limitati nelle proprie libertà personali, e a spostare auto e scooter nel timore degli scontri o costretti dai divieti imposti.
Per diverse ore anche il traffico della zona, punto nevralgico della città, è stato bloccato e deviato altrove con gravi disagi per gli automobilisti e per gli utenti dei mezzi pubblici deviati assieme al traffico privato.

Anche le forze dell’ordine, per voce del sindacato SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) esprimono forti perplessità su quanto avvenuto.

“Dopo il 2001 – ha dichiarato Roberto Traverso, rappresentante ligure del sindacato – abbiamo lottato quasi vent’anni per dimostrare che i poliziotti genovesi lavorano in piazza con professionalità e rispettano chi protesta democraticamente e non vogliamo che questo patrimonio venga messo in discussione.
Ieri a Genova abbiamo avuto la conferma che la mediazione ad ogni costo con chi scende in piazza con ideologie che non riconoscono le regole costituzionali di qualsiasi colore, espone in modo inaccettabile i poliziotti genovesi e l’immagine della Polizia di Stato.
È vero che i comizi elettorali non possono essere vietati ma è altrettanto vero che se concretamente pericolosi per l’ordine pubblico possono essere autorizzati con prescrizioni restrittive anche di tipo logistico ambientale.  In piazza c’era anche chi ha espresso pacificamente il proprio dissenso (Cgil ANPI ect) e non si è verificato nessun problema di ordine pubblico”.

Anche il rappresentante delle forze di Polizia si è associato al Questore Ciarrambino che ha rivolto le scuse al giornalista Stefano Origone per “l’increscioso incidente subito”.