Genova – Si infiamma sempre di più il braccio di ferro tra Lega e Movimento Cinque Stelle per il “caso Rixi” e la decisione finale potrebbe portare alla caduta del Governo Conte.
Entro la settimana è infatti attesa la sentenza di primo grado per il processo “spese pazze” in Regione e il verdetto finale potrebbe innescare una reazione a catena che potrebbe portare alla fine del contratto di Governo che regge l’equilibrio, sempre più fragile, tra Lega e Movimento 5 Stelle.

In caso di condanna, infatti, i pentastellati chiedono che Rixi faccia un passo indietro dalla sua posizione di vice ministro come è già successo per il “caso Siri” e che venga rispettato il patto, sancito con gli elettori, per cui chi ha incarichi di Governo, debba dimettersi nel caso di indagini o condanne collegate all’attività politica.
Un “segnale forte” contro il vecchio modo di fare politica che il Movimento 5 Stelle ha sempre dichiarato di voler combattere.

Nelle scorse ore, però, la Lega si è stretta a difesa del sotto-segretario genovese e Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera ha ribadito che Rixi non dovrà dimettersi in ogni caso.
Una posizione nettamente in contrasto con quella degli alleati pentastellati e che rischia di essere l’ultimo braccio di ferro tra posizioni sempre più contrastate e inconciliabili.

Dal canto suo, il Movimento 5 Stelle ha parlato per voce di Gianluigi Paragone, il senatore – giornalista Tv, ed ha riaffermato la linea di principio secondo cui un rappresentante del Governo inquisito o addirittura condannato, non può restare al suo incarico.
Nessun contrasto con il diritto costituzionalmente sancito dell’innocenza presunta sino a condanna definitiva poiché, come già successo per il “caso Siri”(peraltro anche lui genovese) il Movimento parla di “sospensione” e non di destituzione e una volta chiarito il “dubbio”, con una sentenza passata in giudicato, il politico potrebbe tornare ad avere un ruolo attivo in una formazione di Governo.

Difficile che le due posizioni possano trovare una conciliazione, magari nell’ottica di una continuità di Governo. La “miccia” del caso Rixi potrebbe portare a quello strappo definitivo tra Lega e Movimento Cinque Stelle che è invocato anche da gran parte della base pentastellata che considera il patto di Governo e la scelta di governare con la Lega, il principale responsabile del crollo dei consensi del Movimento.
Il timore più grande della base pentastellata è proprio il logoramento di una fase post elettorale nella quale il Movimento dovrebbe dire “sì” a tante proposte e iniziative che contrastano con i principi fondanti e che provocherebbero altri e definitivi allontanamenti degli elettori rispetto alla forza politica che, alle scorse elezioni, era prima in Italia e ora si trova al terzo posto.