Genova – Un grosso passo avanti nelle indagini sull’aggressione al giornalista Stefano Origone de La Repubblica durante gli scontri di piazza avvenuti a seguito del comizio di Casa Pound in piazza Marsala.
Due dei quattro agenti “ricercati” si sono presentati spontaneamente in Procura, accompagnati dai rispettivi avvocati, per ricostruire quanto avvenuto e per fare alcune ammissioni che aprono la strada ad una più rapida soluzione del “caso”.

Altri due agenti si sono presentati rispondendo alla richiesta degli inquirenti di farsi avanti se in grado di fornire elementi utili alle indagini e per ricostruire quanto effettivamente avvenuto contribuendo a dipanare alcuni punti ancora poco chiari della vicenda come il motivo per il quale quattro persone in divisa ed armate di manganello si siano avventate su una persona inerme e che non aveva in alcun modo partecipato agli eventi se non come osservatore.

Non è ancora chiaro se si tratti di una “ammissione di colpa” o di una strategia processuale ma gli inquirenti hanno definito molto importante e significativa la collaborazione offerta dalle forze dell’ordine nel chiarimento dell’episodio.
Ricostruita anche la situazione nella quale sarebbe scattata la carica degli agenti. Un gruppo di facinorosi avrebbe lanciato oggetti di vario genere dall’altra parte della strada e dalla collina sovrastante, in zona Acquasola, e per questo sarebbe stata decisa una reazione di alleggerimento e il giornalista sarebbe stato travolto insieme ad altre persone che non partecipavano alle violenze.