Genova – Dopo il posizionamento delle prime due centraline private di rilevamento della qualità dell’aria nella zona dei cantieri per la demolizione e ricostruzione di ponte Morandi, ecco in arrivo una terza apparecchiatura di rilevamento destinata a monitorare in modo indipendente da Arpal e dai servizi “istituzionali” la presenza di sostanze pericolose nell’aria respirata dai residenti come le polveri sottili.

La rete di rilevamento è stata commissionata da privati cittadini o da gruppi di privati che intendono creare una rete “parallela” e non sostitutiva di quella presente e attiva da tempo.
Un “controllo” che ha già dimostrato la sua efficacia alcuni giorni fa quando è stato registrato un picco di “polveri sottili” poi attribuito all’incendio che ha interessato un palazzo di via Rolando a Sampierdarena.
Un picco regolarmente registrato da entrambe le centraline poste su edifici che sorgono nelle zone che verranno interessate dalla vicinanza con i cantieri per la demolizione e ricostruzione del ponte Morandi.
Una verifica molto importante poichè, a più riprese, si è tentato di “screditare” la loro attendibilità.
I dati delle centraline, a differenza di quelle “istituzionali” sono di pubblica e libera consultazione e sono verificabili attimo per attimo 24 ore su 24 consultando il sito: www.cheariatira.it/rete-centraline-di-monitoraggio-provinc…/

Sul profilo Facebook di Federico Valerio, esperto ricercatore anche dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro e da anni in prima linea nell’opera di sensibilizzazione sui pericoli delle polveri sottili nell’aria, è apparso il resoconto dell’episodio del picco registrato dalle centraline e la sua “spiegazione”.

“Ieri (lunedì 3 giugno per chi legge, ndr) a partire dalle ore 16, fino alle 19, sono iniziati i lavori di demolizione della prima casa sotto il Ponte Morandi, fatta evacuare subito dopo il crollo. La demolizione si sta effettuando con sistemi meccanici, con una barriera di acqua nebulizzata per abbattere le polveri. Da alcuni giorni, due centraline low cost sono state collocate su un terrazzo di Argine Polcevera e via Ristori (punto giallo e verde nella mappa) che misurano in continuo le polveri sottili (PM10) e ultra sottili (PM2,5). Queste centraline, a cui presto se ne aggiungerà un’altra in zona via Porro, fanno parte di una mini-rete a gestione popolare, realizzata dall’Ecoistituto RE-GE in collaborazione con il coordinamento Rinascimento Genova.
Le centraline, sono state progettate e calibrate dal Comitato Mamme no inceneritore di Firenze (www.cheariatira.it) e fanno parte di una rete nazionale che, ad oggi, vede circa ottanta siti monitorati scelti per le loro problematiche ambientali, in diverse province italiane.
La rete genovese, posizionata dove le centraline ARPAL difficilmente possono essere collocate, si affianca alle reti istituzionale, con l’obiettivo di integrarne i risultati.
Ieri, con le due centraline sottovento ai lavori di demolizione, a partire dalle ore 16 le polveri hanno cominciato ad aumentare.
Intorno alle ore venti, in entrambi i siti, si sono registrati alcuni picchi il cui valore ha superato il limite annuale delle PM2,5 e quello giornaliero delle PM10.
Abbiamo appena saputo che proprio a quell’ora c’è stato un forte incendio in via Rolando, una strada di Sampierdarena, alla foce del Polcevera, pertanto i picchi sono da attribuire a questo evento che è stato domato in breve tempo.
Per la cronaca, la distanza tra l’abitazione andata a fuoco e le nostre centraline e’ di circa 1700 metri.
Questo fatto dimostra l’utilità delle nostre misure in continuo e la sensibilità dei sensori usati, in grado di rilevare differenze di polverosità pari a 0,3 microgrammi per metro cubo e con una accuratezza stimata al 10%”.