Bergeggi (Savona) – Una visita guidata, riservata agli architetti, al complesso di Torre del Mare, voluto da Mario Galvagni. Storie di architetti e architetture è il programma formativo dedicato ai progettisti e curato dal critico di architettura Emanuele Piccardo che si è posto l’obiettivo di valorizzare anche quest’anno celebri architetti italiani.

Seconda tappa del percorso di scoperta di significative architetture sarà la visita al complesso di architetture di Mario Galvagni a Torre del Mare (Bergeggi, SV) in programma per venerdì 7 giugno 2019.

Grazie alla collaborazione con l’associazione culturale plug_in e al patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Savona, è possibile offrire ad un pubblico ristretto di architetti la visita di queste architetture, che sarà guidata da Emanuele Piccardo, critico di architettura e direttore di archphoto.it. e dall’architetto Marco Ciarlo, titolare del Laboratorio di Progettazione architettonica presso la Facoltà di Architettura di Genova.

Torre del Mare nasce dall’incontro di due grandi uomini, l’imprenditore Pierino Tizzoni e l’architetto Mario Galvagni. Tizzoni voleva realizzare le case per vacanze in Liguria e pubblica un annuncio sul Corriere della Sera, una sorta di concorso di progettazione dal vago intento speculativo. Molti degli architetti protagonisti del dopoguerra partecipano alla selezione presentandosi con un modello di una casa tipo. Galvagni è l’unico che non porta nulla anzi incalza Tizzoni affermando che il suo atteggiamento e il suo modello di villette erano completamente sbagliati, bisognava affrontare la situazione con un piano urbanistico che doveva coordinare le strade, la luce, l’acquedotto e i servizi. La peculiarità del terreno scosceso collinare imponeva di costruire con il principio di adagiare le costruzioni sul suolo, vale a dire costruire i corpi di fabbrica a gradoni, come le fasce dei terreni agricoli liguri, anche per preservare le vedute dalle strade verso valle, libere. In questo modo le costruzioni a gradoni a monte non dovevano superare le quote stradali”. L’anno successivo Tizzoni chiamò Galvagni per andare in Liguria, e fu disponibile per accollarsi tutte le spese relative sia alla costruzione delle singole architetture sia delle opere di urbanizzazione. Nella riviera di Ponente Galvagni realizza il suo manifesto architettonico con l’insieme delle residenze estive. Qui, con l’imprenditore Pierino Tizzoni, proprietario delle aree, fonda nel 1954 Torre del Mare, che diventa così frazione del comune di Bergeggi. Laddove non c’era nulla se non una natura selvaggia oggi c’è un complesso di architetture realizzate dal ’54 al ’64, grazie alla lungimiranza di un imprenditore, di un architetto e del Comune di Bergeggi. Torre del Mare è un esempio di integrazione architettura-natura proprio grazie alla sensibilità di Galvagni nel leggere il territorio e re-interpretarlo attraverso l’ecologia della forma. Oggi il complesso architettonico di Torre del Mare, grazie al lavoro di valorizzazione svolto congiuntamente dal Comune di Bergeggi e dall’architetto Marco Ciarlo ha portato alla realizzazione del primo Parco Architettonico italiano pubblico istituito con una delibera della giunta comunale nel settembre 2012.

Mario Galvagni (Milano 1928) Nel 1952 si diploma in Pittura all’Accademia di Brera e nel 1953 si laurea in architettura al Politecnico di Milano. A 26 anni progetta il complesso di Torre delMare, in Liguria. Contemporaneamente si interessa alla Fisica teorica diventando socio ricercatore della Società Italiana di Fisica.Nel 1965 partecipa alla Prima Triennale Itinerante d’Architettura Italiana Contemporanea, promossa dal Centro Proposte di Firenze. Nel 1967 la sua ricerca architettonica viene esposta al LACMA di Los Angeles nella mostra 10 Italian Architects a cura della storica dell’architettura Esther McCoy.Tra il 1976 e il 1977, realizza una indagine tra Calice Ligure e la Val Pora, sulle stratificazioni storiche e la cultura contadina.Questa ricerca trova la sua naturale applicazione nella casa che costruisce per la famiglia a Carbuta (SV).