Genova – Il 14 giugno, in via Porro alle 11:22, con 92 microgrammi per metro cubo d’aria, si è registrato il primo picco giornaliero di polveri sottili (PM10) superiore al limite di 50 microgrammi per metro cubo. A rivelarlo, attraverso il suo profilo Facebook l’ex ricercatore Federico Valerio che, insieme ad alcune famiglie che abitano nella zona del ponte Morandi, sta creando una rete di rilevamento parallela per raccogliere dati sulla qualità dell’aria nelle zone di via Porro e limitrofe al cantiere per la demolizione del ponte.
Una rete privata e calibrata da professionisti del settore che pubblica in tempo reale i dati raccolti, a differenza della rete privata commissionata da Arpal che li rende noti solo dopo alcuni giorni.
Un gap che, secondo Valerio, dovrebbe essere risolto poiché in situazioni come queste chi opera nel cantiere dovrebbe avere dati immediati per poter sospendere la demolizione quando sussistono superi nelle polveri o nelle condizioni più idonee al loro diffondersi.
Federico Valerio scrive anche:

“Nel corso del 14 giugno numerose altre volte questo limite(che ha valore per misure mediate sull’intera giornata) è stato superato.
In via Porro, la concentrazione media giornaliera di PM10, misurata nel corso del 14 giugno, è stata di 36 microgrammi per metro cubo d’aria.
E’ la prima volta che la centralina di via Porro, registra questi alti valori di polverosita’.
La centralina è stata attivata il 6 giugno, su un balcone a circa 100 metri di distanza dai lavori di demolizione meccanica degli edifici posti nelle immediate vicinanze del Ponte Morandi, lavori avviati questo stesso giorno.
Contemporaneamente ai picchi di polveri, uno spesso strato di polvere si è depositato sulle autovetture parcheggiate nella strada, al di fuori della zona vietata al transito.
La causa principale di questo fenomeno sono i venti da nord che hanno soffiato in quelle ore a Genova e che hanno trasportato le polveri prodotte dalle demolizioni, all’interno del canyon di via Porro, fuori dalla zona rossa, dove sono presenti diversi edifici abitati da numerose famiglie.
La provenienza di venti da nord in ore diurne e’ un evento raro in questa stagione, ma può succedere.
In situazioni di questo genere, previste dal meteo, non sarebbe stato meglio sospendere per qualche ora i lavori di demolizione più polverosi?
Nelle prime ore del mattino del 15 giugno, sia le PM10 che le le PM2,5 sono rapidamente aumentate, con superamento dei rispettivi limiti.
Ma questa è un’altra storia!
Con lo scirocco e il caldo afoso, come previsto, sono arrivate su tutta Genova le polveri del deserto, prontamente segnalate da tutte le tre centraline a basso costo della rete di monitoraggio popolare avviata a Genova da Ecoistituto Re-Ge in collaborazione con il coordinamento Risorgimento Genova”