Genova – Un intrigante e misterioso viaggio alla scoperta di vecchie e nuove leggende tra i tesori del Centro Antico di Genova. Il 23 giugno, festa di San Giovanni Battista, alle ore 20,30 in Piazza Matteotti a Genova verranno distribuite gratuitamente fino ad esaurimento le Cartine che serviranno per trovare le piazza ove si svolgeranno le performance fantasmatiche.
La partecipazione al Ghost Tour potrà essere svolta in forma, individuale o collettiva
Grazie all’utilizzo di una cartina, il visitatore potrà orientarsi nel groviglio dei carruggi genovesi trovare 13 piazze e assistere alle simpatiche performance svolte in chiave: storica, teatrale, musicale e di danza.
Inoltre sono previsti anche un certo numero di accompagnatori per coloro che non vorranno fare il percorso da soli.
Le performance verranno ripetute dalle ore 21.00 alle ore 23,30.
Il Ghost Tour terminerà improrogabilmente alle ore 23,30 per permettere a tutti di raggiungere Piazza Matteotti dove alle ore 24,00 verrà acceso il Falò di San Giovanni
Durante lo svolgimento del Ghost Tour, percorrendo i carruggi, si potranno incontrare:
Federico II il Barbarossa e il guardiano della soglia, imbattersi nelle vecchie megere che, fuggite da quel di Triora, si danno battaglia nei carruggi a colpi di incantesimi e sortilegi . Quindi rimanere atterriti dall’inquietante presenza di Alessandro Stradella che ogni anno compare nella piazza a lui fatale di Banchi. E ancora incontrare Nicolò Paganini o la dama nera punita per aver violato i suoi voti con un peccato di adulterio. I più intrepidi, potranno, se fortunati, imbattersi nello spettro dell’abate Maggiolo noto come l’ossesso di Murta.
Il pubblico potrà chiedere informazioni fino alle ore 12,00 del 23 giugno scrivendo un Email all’indirizzo fondazioneamon@live.it
La cartina potrà essere scaricata dal sito www.ghosttour.it

Tappe del Ghost Tour

1) Federico Barbarossa e il Guardiano della soglia – Porta Soprana (angolo Via del Colle)
Edificata attorno al 1155 per prevenire un’invasione da parte dell’imperatore Federico I, detto il Barbarossa, Porta Soprana è stata uno dei principali varchi della città. La leggenda ci racconta che fu imprigionato sulla sua soglia, da un potente alchimista, lo spirito di un tremendo guerriero, che ebbe sacrificata la vita.
Associazione Culturale D & E Animation

2) Fuochi Santi e Porcelli – Piazza del Ninfeo (accesso suggerito in cima Salita Fava Greca)
Il solstizio d’estate segna il punto più saliente del cammino del sole; da questa data in poi i giorni si accorciano. Il fuoco dunque “sigilla” e conserva fin dall’antichità la speranza degli uomini, che il sole continui a sorgere.
A questa festa di matrice pagana, si è sovrapposta poi quella di San Giovanni il Battista che, sta scritto, nacque attorno al solstizio d’estate. Ma vi è anche un altro Santo, che si dice sia stato invocato affinché il sole e il fuoco continuasse a scaldare il focolare degli uomini: Sant’Antonio Abate.
Compagnia Shams diretta da Enrica Ricciardi

3) La voce di Paganini – Giardini Baltimora (Trogoli del Barabino)
Una triste ma incantata melodia è quella che si può udire nei pressi di codesto luogo. E’ l’eco della musica del celebre violinista Paganini che in zona aveva dimora. Dal 1970 le struggenti note si sono fatte più intense a testimoniare il disappunto verso una città che non ha saputo conservagli la casa natale. La costruzione scomparve nel 1970 quando fu demolito il già citato quartiere con la strada ove sorgeva, Passo gatta Mora
Ivaldo Castellani con Eliano Calamaro, Coreografie a cura Gruppo Tribal Delight

4) La Legenda del Ponte di Zan – Campo Pisano
Nel pressi del castello della Pietra vi è il Ponte di Zan, che la leggenda dice, essere stato costruito dal diavolo in una sola notte in cambio, della prima anima che lo avrebbe oltrepassato a lavori ultimati.
Gruppi Storici Corte Fieschi, Doria, Balestrieri San Giorgio, Fieschi di Roccatagliata

5) Il Mistero della Dama Bianca – Piazza Sarzano (davanti Aula Magna Architettura
Si racconta che nell’ex chiesa di San Salvatore (costruzione del 1190), ora facente parte del complesso universitario, vi sia nascosto un immenso tesoro, un bottino di guerra nascosto dai soldati tedeschi prima di lasciare la città nell’aprile 1945. Si dice anche che lo spirito di una magnifica Dama Bianca ne sia la custode e che ella, conceda solo ai meritevoli il privilegio di poterlo trovare.
Compagnia Scena Difforme

6) El leon de San Marco – Piazza Gustiniani
Una figura furtiva si aggira per le strade della città vecchia … cosa succederà se avrà la ventura di imbattersi nei nobili membri della famiglia Giustiniani, che ebbero un ruolo di rilievo nella famosa guerra di Chioggia alla fine del sec. XIV? E quale misteriosa storia si cela dietro il rilievo tuttora esposto nella facciata del palazzo di famiglia, raffigurante il Leone di San Marco? I protagonisti stessi della vicenda lo racconteranno ai passanti in piazza Giustiniani …
Associazione Culturale Ianua Temporis,

7) Musica, canzoni, balli e colori della vecchia Genova – Piazza Scuole Pie
Costumi, canzoni, balli e musica ci riportano a un tempo passato quando i pescatori e le loro dame festeggiavano cantando fra le crose della Vecchia Genova. Un bicchiere di vino e tanta allegri, quando non accadevano tragedie, che magari poi magari avevano un lieto fine.
Nuovo Gruppo Folcloristico Città di Genova, s

8) Monete Bollenti – Piazza dei Garibaldi
Nel 1590 due anziane streghe sfuggono alle persecuzioni del ponente ligure e trovano scampo nei vicoli di Genova, dove la loro rivalità prenderà vita con colpi e contro colpi di magie e incantesimi. Alla fine però si riveleranno più complici che rivali.
Graziella Martinoli, Bianca Podestà, Maria Teresa Carratù, Rossana Malandrino

9) Una Contesa a Palazzo – Cortile Palazzo Tursi, Via Garibaldi 9
Due dame dell’alta nobiltà genovese, tale Brigida Grimaldi e Teresa Sauli, si sfidano a un duello all’ultimo sangue, fortunatamente interrotto dall’arrivo del Doge.
Motivo di tale contesa? Aggraziarsi la simpatia di un aitante cicisbeo.
Gruppi Storici Sextum e Sestrese

10) Alessandro Stradella e la sua triste storia – Chiesa di San Pietro Piazza Banchi
In Piazza Banchi, fulcro delle attività commerciali cittadine, il cui nome deriva dai banchi dei cambiavalute molte furono le tragedie accadute. Il 28 febbraio 1682 il celebre musicista Alessandro Stradella perse la vita per mano di due sicari armati dalla famiglia Lomellini, che poco gradivano la tresca dell’artista con una donzella del loro casato. Morì velocemente con un colpo di “misericordia”, un pugnale che non lascia scampo alcuno. Ma sarà questa la verità?
Francesco Pittaluga con Paolo Zebolino

11) La legenda della misteriosa Dama Nera – Piazza Santa Maria in Passione
Si racconta che in questa zona, di notte, è possibile scorgere la sagoma di una donna ammantata da un velo nero, che vaga tenendo stretto al petto tra le sue braccia un fagotto, forse il frutto del suo peccato d’adulterio. Chi l’ha incontrata afferma che nonostante non proferisca parola sembra che cerchi disperatamente aiuto. Si dice sia l’anima inquieta di una religiosa che cerca, inutilmente, di salvaguardare un bimbo, che forse non ha mai visto la luce.
Lucia Vita con Orientaldace di Mahalia del Centro Studi Mojud

12) L’Abate Maggiolo, l’Ossesso di Murta – Piazza San Matteo
Correva l’anno 1778 e a tal Abate Bartolomeo Maggiolo sacerdote del clero secolare, accadde qualcosa di veramente sconvolgente. Il prelato cominciò a esprimersi in una lingua della quale non si capiva l’espressione idiomatica. I più dotti tra gli ecclesiastici decretarono l’oscura sentenza: l’abate era posseduto dal Demonio
Gruppi Storici Gatteschi e Viandanti,

13) C’era Una Volta Una Certa Genova – Piazza Renato Negri
La Cheuilla, via Madre di Dio, la casa di Paganini… un paese nella città, che fu cancellato alla fine degli anni 60, del secolo scorso. Un breve quadretto di come si viveva da quelle parti prima della deportazione nei nuovi quartieri alle spalle di Genova. Una scenetta dolce e amara, che ricorda un piccolo mondo perso per sempre.
Compagnia Stabile del teatro R. e G. Govi
Con la partecipazione dei Gruppi Storici: Voltri, Praese, Pro Loco Centro Storico
Conducono il Ghost Tour: Alessandro Ravera, Paola Pettinotti, Roberta Mazzucco, Enrica Sebastiani, Rosanna Villa, Rossella Traverso, Otello Parodi, Rita Paglia, Claudio Pittaluga, Matteo Marino, Marco Alex Pepè.

Ore 24,00 in Piazza Matteotti Accensione del Falò di San Giovanni e a seguire Intrattenimento musicale con Filippo Gambetta E Sergio Caputo.

Storia della Festa di san Giovanni a Genova:
La Storia: Tra la fine dell’XI e l’inizio del XII sec. si verificano a Genova due eventi di eclatante rilevanza: i Genovesi partecipano trionfalmente alla prima Crociata e si consolida il ruolo della “ Compagna Communis”,da cui prenderà forza e slancio l’affermazione di Genova come Comune. Genovesi, Baresi e Veneziani già da tempo erano alla ricerca delle reliquie di San Nicola da Myra; al ritorno dalla prima crociata e sotto la guida di Guglielmo Embriaco i Genovesi sbarcarono in quei luoghi, ma scoprirono di essere stati preceduti dai Baresi. Addirittura nel timore di un raggiro dei monaci finrorno per scavare comunque sotto l’Altare Maggiore e così rinvenirono le ceneri di San Giovanni Battista.L’arrivo delle Ceneri a Genova su tre vascelli nel 1098 fu davvero un avvenimento memorabile per la città.
La devozione al Santo cominciò a farsi sempre più fervente e a riflettersi in varie forme: numerose cappelle pubbliche e private, oltre alla realizzazione di varie edicole sacre dedicate appunto, al Battista vennero erette progressivamente.
Alla fine del Duecento venne istituita la Confraternita intitolata a San Giovanni, con il compito di accompagnare le reliquie al Molo in caso di tempesta in mare; nel 1327 la Repubblica proclamò il Santo “Patrono di Genova”, affiancandolo a San Giorgio e decretando una processione da tenersi ogni anno. Si ha notizia, già prima dell’XI secolo, di come sulle piazze principali di Genova e nei paesi di tutta la Liguria si accendessero enormi falò attorno ai quali si radunava la gente in festa: erano, queste, tradizioni di origine precristiana, infatti i pagani celebravano il 24 Giugno la festa di Fors Fortuna e quei fuochi accesi nella notte tra il 23 ed il 24 giugno erano finalizzati ad allontanare gli spiriti maligni e le streghe che si credeva uscissero dai loro antri per danneggiare i raccolti e uccidere bestiame e uomini. La Chiesa continuò a condannare più volte tali rituali ma, vista l’impossibilità di cancellarli, operò per trasformare i falò profani di tradizione pagana in fuochi sacri peraltro rievocativi dell’elogio di Cristo per il Battista: “Egli era lume ardente e illuminante” (Giovanni, V, 35).
Una “grida” del 1570 arrivò, di conseguenza, ad invitare i cittadini di Genova a festeggiare San Giovanni “con quella letizia con cui lo celebrarono i nostri antichi da tempo immemorabile”.
I fuochi diventarono pertanto motivo di festa e di convivio: ovunque vi fosse uno spazio- piazza Sarzano, Santa Maria di Castello, Principe, San Teodoro, e in tutte le alture- si innalzavano fiamme bruciando legna da ardere e roba vecchia, si ballava la “moresca” e si cocevano cipolle e lumache. Dove non si potevano accendere falò, si appendevano lanternine di carta colorata con dentro lumini e si scoppiavano mortaretti, girandole, razzetti in un tripudio di luci e colori.
Ancora oggi l’antica tradizione prosegue e la notte fra il 23 e il 24 giugno- dunque la notte della vigilia della festa di San Giovanni – la città si anima con giochi di strada, falò in piazza, e fuochi sul mare.