Genova – La nave battente bandiera saudita Bahri Jazal non caricherà le merci previste e sospettate di essere dirette all’esercito saudita. Nuova vittoria per i lavoratori del Porto di Genova che sono così riusciti ad impedire per la seconda volta il carico di attrezzature “sospettate” di far parte di dotazioni belliche che potrebbero essere utilizzate nel conflitto contro lo Yemen che viene condannato dalle organizzazioni umanitarie perché colpisce in larga parte civili e persone inermi come donne e bambini.
Il carico, costituito da generatori diretti ufficialmente alla guardia nazionale saudita ma probabilmente destinate all’esercito, non verrà imbarcato a Genova ma proseguirà il suo viaggio via terra, a bordo di camion che potrebbero dirigersi verso altri porti italiani o del Mediterraneo.
I lavoratori del porto di Genova avevano organizzato uno sciopero con presidio al molo di attracco della nave ed avrebbero impedito con ogni mezzo pacifico il carico delle merci in rispetto della Costituzione italiana che ripudia la Guerra come strumento di risoluzione dei conflitti tra Paesi diversi.
Una prescrizione che, se osservata, bloccherebbe di fatto l’enorme traffico di armi che passa dai porti italiani e che ora viene evidenziata e contrastata.