Genova – Niente caccia alla domenica e nei giorni festivi per rendere più sicuri i boschi per chi li frequenta per passeggiate, escursioni o per andare per funghi. La proposta è stata presentata dal gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Liguria ma non è stata approvata per l’opposizione di una “maggioranza” formata anche dal Partito Democratico.
A denunciarlo gli stessi esponenti del Movimento in una nota.

“Per cominciare a dare più sicurezza nei boschi – ha spiegato il consigliere regionale Marco De Ferrari – come primo fondamentale passo, abbiamo proposto di abolire ogni forma di caccia la domenica e i festivi, in aggiunta alle giornate di silenzio venatorio di martedì e venerdì. Ma questa nostra ragionevole richiesta è stata  respinta dalla maggioranza di centrodestra e col voto contrario anche del PD. I partiti dei cacciatori”.

“L’abbiamo formulata per tutelare escursionisti, famiglie, fungaioli, ciclisti, fotografi naturalisti e tutti i soggetti che trascorrono il tempo libero immersi nella natura, specialmente nei fine settimana – ha proseguito De Ferrari – Ormai in Liguria si caccia quasi tutto l’anno. La caccia ai cuccioli di daino e capriolo e delle loro madri c’è stata tra il 3 gennaio e il 14 marzo. Il 1 giugno è cominciata la caccia al capriolo maschio, che durerà fino al 13 luglio, per poi riprendere dal 15 agosto al 30 settembre; la caccia al cinghiale inoltre si pratica per 3 lunghi mesi tra l’autunno e l’inverno. Il tutto in barba alla sicurezza nei boschi. Le carabine dei cacciatori infatti possono arrivare a gittata anche di oltre mezzo chilometro”.

Per dimostrare la pericolosità della presenza dei cacciatori nei boschi nei giorni nei quali questi sono frequentati anche da non cacciatori, il Movimento 5 Stelle ha portato in aula i dati dell’Associazione Vittime della Caccia (AVC).

“A partire dal 2007 – hanno spiegato i rappresentanti del Movimento 5 Stelle – si apprende che nel solo periodo della stagione venatoria (5 mesi su 12, pari a circa 100 giorni l’anno, di cui circa 65 giorni usufruibili dai cacciatori) sul territorio nazionale le vittime della caccia sono state 1343, tra morti e feriti, di cui 47 minori (15 morti e 32 feriti). La stagione venatoria 2018-2019, in particolare, si è conclusa con 80 vittime. Ogni anno è un vero e proprio bollettino di guerra”.