Genova – Prima strage di multe nel primo giorno di avvio del semaforo “intelligente” T-red in funzione da ieri all’incrocio tra corso Europa e via Timavo e via Isonzo.
Appena entrate in funzione, le telecamere puntate sull’incrocio hanno iniziato a sanzionare chi passa con il rosso – il comportamento più grave – ma anche chi supera la linea bianca dello stop con parte del veicolo e, soprattutto, i tanti scooter che passando tra le auto si ritrovano a precederle oltre lo stop pur non impegnando l’incrocio e non costituendo alcun ostacolo alla circolazione.

Un comportamento comunque contrario al codice della strada che fa scattare la sanzione che arriverà direttamente a casa agli ignari motociclisti che hanno però iniziato a modificare il loro comportamento in senso “restrittivo” e le code di ieri ne sono il primo concreto segno distintivo.

Confermato il bilancio “in media” con la sperimentazione precedente, arriva anche la notizia che ben presto arriveranno i prossimi semafori intelligenti a Genova e saranno posizionati in tutti gli incroci di corso Torino, alla Foce, dove, statisticamente, si verificano gli incidenti più gravi.
L’intero asse che parte da via Tolemaide per arrivare a corso Marconi, sul lungomare, verrà dotato dei semafori T-red entro breve tempo.
Il numero dei semafori intelligenti potrebbe rapidamente arrivare a 30 in tutta la città, seguendo un calendario serrato che trasformerebbe Genova nella città più controllata d’Italia sotto questo profilo.

Un provvedimento che, però, sta già suscitando le proteste del “popolo a due ruote” che rischia di pagare il prezzo più alto a questa campagna di sicurezza.
Se la sanzione per il semaforo rosso è condivisa e vede il sostegno incondizionato di tutti, infatti, quella ai mezzi a due ruote che superano la striscia bianca dello stop rischia di far saltare la mosca al naso a chi si sposta quotidianamente in moto o scooter e contribuisce in questo modo alla riduzione drastica dei flussi di traffico.

Se infatti tutti i motociclisti decidessero di rispettare rigorosamente il codice della strada, incolonnandosi come se si trattasse di auto, gli oltre 200mila centauri genovesi si trasformerebbero in un enorme aggravio per la già precaria circolazione stradale genovese.
E proprio questa potrebbe essere la prima concreta forma di protesta che circola sui social per lanciare un segnale forte alla civica amministrazione che dovrebbe decidere di avere un occhio di  riguardo per le due ruote invece di adottare provvedimenti particolarmente duri nei confronti di chi cerca una mobilità decisamente meno impattante di un quattro ruote con a bordo una sola persona.

Giusta sanzione per chi passa con il rosso – secondo il popolo a due ruote – un pò meno il rigore delle corsie e le sanzioni per chi, passando tra le auto ferme in coda, si ritrova davanti o sulla striscia dello stop pur non impegnando e non occupando l’incrocio.