Genova – Proseguono le indagini per il fallimento della Qui! Group dell’imprenditore Gregorio Fogliani e, dopo l’arresto dello stesso patron dell’azienda e di altre 5 persone, non sono esclusi altri clamorosi colpi di scena.

Ieri l’iscrizione sul registro degli indagati dell’imprenditore e di alcuni suoi familiari e il sequestro di beni per oltre 80 milioni di euro – compresi i muri del Moody, lo storico locale che ha riaperto solo da pochi giorni grazie ad una cordata di cui fa parte anche lo stesso Fogliani. La guardia di finanza che ha eseguito arresti e sequestri indaga per conto della magistratura con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e truffa aggravata.

Il sospetto è che l’enorme buco che ha fatto fallire la Qui! Group nonostante una forte posizione nel mondo dei ticket restaurant, possa nascondere scelte fatte dai vertici societari per distrarre fondi.
Sotto esame la contabilità aziendale ma anche alcune operazioni fatte negli ultimi periodi di vita della Qui! Group, quando l’azienda aveva già difficoltà.

La guardia di finanza sta esaminando conti correnti, passaggi di quote societarie e acquisti fatti negli ultimi anni, alla ricerca di operazioni che possano comprovare le ipotesi di accusa.