Savona – Uno sciopero di 24 ore dei portuali e dei lavoratori marittimi dello scalo savonese. E’ la protesta scattata a seguito della morte di un marittimo imbarcato su una nave battente bandiera libanese, ormeggiata nell’area alto fondale, mentre dipingeva il soffitto della stiva.
Anche i lavoratori di Genova partecipano alla protesta incrociando le braccia per le prime due ore di ogni turno.

L’uomo è precipitato per decine di metri dentro alla stiva della nave ed è morto sul colpo e non è chiaro se indossasse o meno l’attrezzatura anti-infortunistica obbligatoria in casi come questi.
Un’indagine della magistratura è stata aperta sul caso e se dovessero emergere delle responsabilità potrebbero scattare pesantissime sanzioni per l’armatore della nave.
In particolare verranno ascoltati i compagni di lavoro dell’uomo che stava verniciando in una situazione molto pericolosa che prevede misure di protezione come cinture anti caduta e ganci di protezione che avrebbero evitato che l’uomo precipitasse.
Sul posto è stata disposta anche una verifica delle forze dell’ordine e della Asl che si concluderà con un rapporto consegnato al magistrato che segue il caso.
La protesta dei sindacati è forte e denuncia l’ennesimo caso di morte bianca che poteva essere evitata se venissero rispettate le norme anti infortunistiche e di sicurezza sul lavoro previste dalla Legge italiana.
Norme esistenti ma poco attuate anche in ragione degli scarsissimi controlli che vengono effettuati durante la permanenza delle navi negli scali.
In altri Paesi le verifiche vengono compiute con massimo rigore ed il numero dei controllori è decisamente più alto rispetto all’Italia.
Il numero degli incidenti mortali, laddove i controlli sono costanti e ripetuti nel tempo, è nettamente inferiore a quello tristemente noto in Italia.