Genova – Mezzi per spazzare le strade che non usano acqua e sollevano polveroni. Non c’è pace per i residenti delle zone limitrofe al cantiere per la ricostruzione del ponte Morandi crollato uccidendo 43 persone e tutt’ora senza un responsabile. Dopo il blocco del lavaggio delle ruote dei camion diretti ai cantieri, i residenti denunciano la presenza di mezzi per la pulizia delle strade che non utilizzerebbero acqua per le operazioni di rimozione delle polveri che verrebbero sollevate nell’aria sino ad essere respirate da chi abita nella zona.

Nuvole di polveri che si alzano ogni volta che i mezzi vengono usati per pulire le strade e che rendono evidente che la situazione è tutt’altro che normalizzata.

Secondo la denuncia, infatti, dal 30 agosto al 5 settembre la centralina commissariale di via Porro avrebbe registrato sempre superamenti del valore giornaliero ( 50 microgrammi per metro cubo) con 225,8 microgrammi il 31 agosto e 108,2 microgrammi il 5 settembre, ultimo dato disponibile.

Ma ad allarmare in modo particolare è la presenza di superamenti del limite di legge delle PM10 le polveri super sottili accusate di provocare gravissimi danni alla salute per via della loro dimensione infinitesimale.

Dal 20 agosto al 5 settembre via Porro – denunciano i residenti – ha fatto registrare 14 superamenti dei limiti giornalieri delle PM 10 quando tutti sanno che in un anno sono consentiti solo 35 superamenti di questo limite.
Un limite che, di questo passo, verrà raggiunto molto in fretta.

Federico Valerio, esperto della materia ed ex ricercatore posta su Facebook un vero e proprio grido di allarme:

“16 settembre 2019, Cantiere del nuovo ponte sul Polcevera, via Porro.
E questo e’ quello che succede quando si lavora male. Per evitare un po’ di fatica e qualche operaio in più che togliesse con una pala i mucchi di polveri accumulata lungo i marciapiedi di via Porro, ricoperta da uno spesso strato di polvere di cemento, con la spazzatrice si e’ provocato un polverone, con le PM10 a oltre 700 microgrammi per metro cubo. Nella figura la linea rossa individua la concentrazione limite giornaliera: 50 microgrammi per metro cubo.